Nightmare before Christmas (1993)
Secondo questo film ci sono dei villaggi dedicati alle diverse feste, un villaggio di Natale, uno di Halloween, uno di Pasqua, a cui si accede da delle porte in un cerchio di alberi in mezzo al bosco. Un giorno Jack Skeletron, re delle zucche e capo del villaggio di Halloween, stanco di vivere in un continuo e infinito mondo di spaventi e paure, in una passeggiata sul bosco, scopre le altre porte e attraversa quella verso il villaggio del Natale. Viene attratto dalla neve, da tutti quei colori, dai regali e dalla gioia che si respira in quel posto.
Si innamora di questo nuovo posto, della gente, della loro festa, e torna a casa desideroso di condividere con i suoi concitadini queste nuove possibilità, fino ad arrivare a sostituirsi a Babbo Natale (rapito da un’altro abitante del paese di Halloween), ma… non è così semplice, all’inizio non lo capiscono e quando poi ci provano, non è che riescano benissimo, i loro regali sono spaventosi, come persino le loro risate…
Chiaramente finisce bene, e vincono i buoni in ogni villaggio, con il ritorno di Babbo Natale e con la storia di amore tra Jack e Sally che si conclude con un bacio, ma soprattutto con ogni personaggio che torna al suo posto e impara a goderselo. Da una parte potrebbe essere interpretato come un messaggio limitante e impoverente del tipo “capisci che personaggio sei, stai al tuo posto e tutto andrà bene!”
Ma io preferisco leggerlo come un messaggio positivo, se vuoi cambiare qualcosa, cambia personaggio, cambia maschera, cambia atteggiamento, tu hai molte possibilità, non sei un personaggio, ma una persona, e tutte queste possibilità sono dentro di te. Puoi decidere quale tirare fuori oggi, e domani, indipendentemente di quello che tiravi fuori in passato.
L’avete visto? Vi è piaciuto? Cosa vi ha colpito di più?
L come libertà (di opinione)
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.
rimedio contro la morte
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
Colleziona attimi di altissimo splendore (2023)
Questa settimana è uscito l’ultimo libro di Paolo Borzacchiello, scritto a quattro mani con Paolo Stella del affascinante titolo Colleziona attimi di altissimo splendore e io, chiaramente, l’ho preso e letto appena uscito, ancora caldo di stampa e me lo sono goduto splendidamente.
S come sfortuna e sfida
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo che abbiamo raccolto insieme nei nostri incontri facciamo pace, laboratorio di inmunosuficienza psicologica, è sfortuna, sfiga, sventura. È una parola da evitare perchè è una trapola in cui nasconderci quando non vogliamo cambiare.
misure straordinarie
Dicono che c’era il bidello di una scuola, che amava il suo lavoro e ci si dedicava al meglio che poteva, pulendo e aiutando chiunque ne avesse bisogno all’interno della struttura. Ma ci fu un periodo in cui si trovò un gravoso compito extra ogni sera: pulire gli specchi del bagno delle ragazze, sporchi di rossetto, giacchè alcune ragazzine, si divertivano quasi ogni giorno ad imprimere “baci a stampo” con il rossetto allo specchio del bagno.
Hygge (2016)
Questa settimana voglio parlarvi di un libro sullo Hygge. Il metodo danese dei piaceri quotidiani, è un argomento che mi interessa da tanto e ho scelto quello di Louisa Thomsen Brits, che mi è piaciuto tanto come prima infarinatura sull’argomento.
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