crisi
Vi siete mai accorti che le cose che mettono in crisi le persone non sono sempre le stesse? Quando parlate con un amico e gli raccontate i vostri problemi e loro riescono a vederli con calma e a offrirvi una soluzione perchè non vedono il problema? Non è solo perchè Ci sono situazioni che ci bloccano e non sono le stese per tutti.
Martedì prossimo, all nostro incontro dal vivo di facciamo pace, laboratorio di inmunosuficienza psicologica parleremo delle cose che ci mandano in crisi, a ognuno di noi, e di perchè non sono le stese per tutti, perchè c’entrano più con il passato che con il presente, e il passato di ognuno è diverso.
Un po’ per la nostra storia, per le cose che sono successe e quelle che non sono successe, ma soprattutto per come le abbiamo vissute, registrate, e per come ce le raccontiamo. Perchè, in fondo, il modo in cui ci raccontiamo le cose moltiplica quello che è successo.
La brutta notizia è che ci insegnano ad aggiungere al nostro racconto un sacco di cose che non c’entrano niente con noi, emozioni e pensieri imposti dalla famiglia, dagli amici, dalla scuola, dalla società, desideri impossibili che si travestono da bisogni e ideali irraggiungibili.
La buona notizia è che possiamo cambiare in ogni momento, che possiamo uscire dai circoli viziosi della nostra vita e costruire circoli virtuosi, ma prima dobbiamo cambiare il modo in cui ci raccontiamo il mondo, in cui parliamo di noi stessi. E ogni crisi che abbiamo è un’opportunità per cambiare, per adattare meglio il nostro personaggio al mondo in cui viviamo.
Il mio invito possitivo di oggi è proprio a partecipare ai nostri eventi, e non solo, anche a cambiare il modo in cui affrontiamo le nostre crisi. A capire che siamo molto più di quello che crediamo di essere, e a comprendere che perchè le cose cambino nel mondo esterno, dobbiamo prima cambiare il mondo in cui le vediamo e le pensiamo. Che ne dite? Vi va?
il regalo giusto
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
Frutti rossi
Dicono che c’era un piccolo villaggio nato attorno ad un oasi in mezzo al deserto. Era un luogo pacifico, lontano dal mondo, autosuficiente economicamente, e che aveva notizie dal mondo solo nei rari casi in cui arrivava una carovana di mercanti o di esploratori.
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