voglia di Natale
La settimana prossima, al nostro incontro online di facciamo pace, laboratorio di inmunosuficienza psicologica, parleremo del Natale, di cosa significa, per ognuno di noi, perchè in fondo, nei nostri incontri, la cosa più importante è scoprire quello che abbiamo dentro e normalmente non vediamo.
Il Natale è un momento molto particolare, di quelli che ognuno vive in un modo diverso e nessuno capisce del tutto come lo vivono gli altri. Ci sono quelli che lo odiano, quelli che lo amano, e pochissimi a cui è del tutto indifferente.
Io sono una di quelli che lo adorano, adoro il Natale perchè per me è un momento di gioia, di condivisione, di rifflessione sull’amore che ci circonda, poi ci sono anche i regali, che faccio pochi, pensandoli molto bene perchè per me sono proprio quello, dei pensieri, e normalmente sono riciclati perchè ho tante cose di cui non ho più bisogno e che potrebbero essere adatte ad altri.
Il mio fidanzato dice che è una festa per i bambini, infatti, per me è la festa dei bambini che abbiamo dentro. Bambini veri, di quelli che non sono stati ancora contaggiati dai doveri e dai finti bisogni dei grandi. All’incontro rifletteremo su cosa è il Natale per ognuno di Noi e faremo un piccolo esercizio di terapia narrativa dedicato al Natale, al suo vero significato profondo, ai regali e ai possibili atteggiamenti con cui si può affrontare.
Il mio invito possitivo di oggi è a partecipare ai nostri incontri, e a reclamare un Natale come piace a noi, a diffenderlo dalla pubblicità, dalle aspettative e da tutti i messaggi di tutti quelli che vogliono dirci cosa dobbiamo comprare, come dobbiamo vestirci e cosa possiamo o non possiamo festeggiare. Che ne dite? Proviamo? Vi va?
il regalo giusto
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
Frutti rossi
Dicono che c’era un piccolo villaggio nato attorno ad un oasi in mezzo al deserto. Era un luogo pacifico, lontano dal mondo, autosuficiente economicamente, e che aveva notizie dal mondo solo nei rari casi in cui arrivava una carovana di mercanti o di esploratori.
0 Comments