la gente è così

19 May 21

Ieri, al nostro incontro, ancora online, del nostro facciamo pace, laboratorio di inmunosuficienza psicologica, abbiamo parlato di come non solo tendiamo a ettichettare le persone con la parola “che” per le cose che fanno, ma anche per i gruppi a cui appartengono.

Parliamo degli italiani, degli stranieri, delle donne, degli uomni, degli adolescenti, delle madri e dei padri, dei vecchi… Come se tutte le persone che appartengono ad un gruppo avessero tutto in comune, dovessero per forza pensare sempre allo stesso modo, avere le stesse motivazioni, le stesse emozioni, ecc.

Quando incontriamo qualcuno, prima di vedere l’individuo, vediamo quello che pensiamo di lui o di lei e ancora prima di tutto vediamo quello che pensiamo del gruppo o dei gruppi a cui appartiene.

Nel passato questo era utile, perchè i gruppi erano molto omogenei, ma oggi giorno non è più così. Un tempo i gruppi erano separati, non si mischiavano, non c’era il tipo di contaminazione culturale che c’è oggi, con i gruppi che si sono mischiati ed evoluti e possiamo trovare persone molto simili in gruppi diversi o molto diverse nello stesso gruppo.

Il problema è che perdiamo molto tempo ed energie avendo a che fare con le ettichette, offriamo quel che crediamo potrebbe interessare al gruppo con cui identifichiamo le persone ma spesso non funziona.

La buona notizia è che in qualsiasi momento possiamo toglierci gli occhiali  che vedono le ettichette, vedere gli individui, e mostrarci come individui, senza identificarci con le nostre ettichette.

Il mio invito possitivo di oggi è proprio a partecipare ai nostri eventi, e a non smettere mai di essere curiosi, a fare  attenzione alle ettichette che diamo alle persone e anche a quelle che scegliamo per noi stessi, perchè sono sempre ettichette, piccole e sottili, e ci sta poca informazione dentro, a volte può essere utile, ma molte volte ci portano fuori strada. Che ne dite? Vi va?

0 Comments

Submit a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Dr. Wayne W. DyerDr. Wayne W. Dyeril mio sacro destino

Se devi scegliere tra avere ragione o essere gentile, scegli sempre di essere gentile.

L come libertà (di opinione)

L come libertà (di opinione)

Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.

rimedio contro la morte

rimedio contro la morte

Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.