A.M.O.R.E.
Martedì prossimo, all’evento di facciamo pace parleremo di un nuovo acronimo che farà la nostra vita migliore ogni volta che riusciremo a metterlo in pratica. Qualcosa che ci aiuterà a cambiare il senso in cui gira la spirale della nostra vita, passando dei circoli viziosi della paura a quelli virtuosi dell’amore.
La vera rivoluzione è dare quello che non abbiamo ricevuto. Dare quello che riceviamo è semplice, dare l’amore che abbiamo ricevuto, o riversare la rabbia che qualcuno ha orientato verso di noi… non richiede uno sforzo, nemmeno di pensiero. Per iniziare a creare amore “da zero” possiamo provare con questi semplicissimi passi:
Acome accettazione, come atteggiamento, come amicizia, come amorevolezza e accoglienza. Perchè perdiamo tanto tempo giudicando, rifiutando quello che non ci piace, che non possiamo entrare in sintonia con l’amore.
M come meraviglia, come momenti, come miracoli, come memoria… Perchè la vita è fatta di attimi, di sensazioni, di pensieri e spesso per paura li evitiamo, li nascondiamo o li postponiamo… aspettando o ricordando finiamo per non vivere.
O come obbiettivi, come organizzazione, perchè se non decidiamo noi cosa vogliamo, ci toccherà vivere quello che hanno voluto altri, e spesso non ci rendiamo conto.
R come responsabilità, ringraziamento, racconti e realismo. Ne abbiamo già parlato più volte, la vita non è com’è, è come ce la raccontiamo e che sia piena di amore o di paura dipende solo da noi.
Ecome esperienze, come esperimenti, come emozioni ed entusiasmo ed elasticità. Per prendere la vita come un’avventura e non come un problema da risolvere.
Cosa ne pensate? Vi ho incuriositi? Venite e continueremo il discorso…
L come libertà (di opinione)
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.
rimedio contro la morte
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
S come sfortuna e sfida
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo che abbiamo raccolto insieme nei nostri incontri facciamo pace, laboratorio di inmunosuficienza psicologica, è sfortuna, sfiga, sventura. È una parola da evitare perchè è una trapola in cui nasconderci quando non vogliamo cambiare.
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