sicurezza

16 Jun 21

Ieri sera ho dovuto cancellare per motivi personali il nostro solito incontro di facciamo pace, laboratorio di inmunosuficienza psicologica, ma approfitto per raccontarvi uno dei pensieri di a delle cose di cui avrei parlato, un’ altro significato per la esse che potremmo aggiungere all’acronimo dell’incontro precedente sul crescere

È la seconda volta che capita, quest’anno, e non lo faccio per disinteresse o per mancanza di rispetto delle persone che vengono ai miei incontri, ma tutto il contrario, l’ho fatto perchè ho la sufficiente sicurezza in me stessa e in quello che faccio da poter decidere di non farlo, quando so di non poter dare il mio meglio.

La sicurezza in me stessa è qualcosa che avevo di fabbrica, tutti quelli che mi hanno conosciuta da piccola me l’hanno sempre detto, che ero imparabile, quando volevo qualcosa, quando avevo qualcosa da dire, quando sapevo di avere la ragione su qualcosa.

Poi, col tempo, l’ho persa. La vita, i “noi” a cui ho deciso di appartenere e le persone a cui ho dato il permesso di entrare nel mio spazio mentale ed emotivo mi hanno convinta che dovevo sempre ubbidire, che non potevo capire e che era meglio se facevo quel che dicevano loro. E così ho delegato in loro tutto il mio senso di sicurezza.

Poi l’ho ritrovata, quando ho visto che fare tutto quel che mi veniva chiesto creava più conflitti e più problemi di quelli che risolveva. Ci è voluto prima di tutto un po’ di tempo e molto studio.

La buona notizia è che come me, chiunque non l’abbia mai avuta o chiunque l’abbia persa, può costruire o ricostruire la propria sicurezza, con dei mattoni, a piccoli passi, per diventare più utile a se stessa e alla sua communità.

Il mio invito possitivo di oggi è proprio a partecipare ai nostri eventi, e a non smettere mai di crescere, di allenare tutte le noste personalità, di metterle in gioco e a scegliere con chi fare squadra, quali delle squadre a cui apparteniamo oggi vogliamo mantenere e quali lasciar perdere. Che ne dite? Vi va?

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