Raya e l’ultimo drago (2021)

23 Feb 23

Questo weekend nel mio quartiere c’è stata una proiezione gratuita di un cartone animato che mi era sfuggito, Raya e l’ultimo drago, una storia DIsney sulla fiducia e la sfiducia, e sporattutto su come la divisione ci rende deboli e l’unione ci rende più forti.

Una storia ambientata nel fantastico mondo di Kumandra, dove ci fu un tempo in cui umani e draghi vivevano in armonia fino a quando le forze del male giunsero a minacciare il regno. In quel momento i draghi si sacrificarono per salvare l’umanità donando loro una pietra magica.

Ma gli umani si dividono in cinque tribù, ognuna che abita in una regione e ha una energia. Tutto rimane abbastanza bene finchè la pietra viene custodita dalla tribù del cuore, ma quando la tribu dell’artiglio vuole rubarla si apre la porta di nuovo alle forze del male che invadono di nuovo il mondo trasformando tutti in pietra. E la protagonista Raya cercherà di chiedere aiuto all’ultimo drago rimasto.

La cosa che mi è piaciuta di più è la quantità di significati metaforici che possiamo trovare, l’idea di organismo intero in cui ogni parte crede di essere separata anche se non lo è, come in Strange World; l’idea delle persone che quando vengono “prese” dalle forze del male diventano pietra ma possono tornare, e soprattutto il finale che ci dimostra che c’è sempre speranza, che non è mai troppo tardi per imparare qualcosa.

L’avete visto? Vi è piaciuto? Cosa vi ha colpito?

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