perchè no?
Ieri ho dovuto cancellare l’evento di facciamo pace, laboratorio di inmunosuficienza psicologica, vedremo quello che era previsto la settimana scorsa, le credenze e ragioni con cui ci fermiamo davanti a quello che vorremmo, quelle che chiamiamo le gabbie della bestia…
Parleremo di quelle volte in cui nemmeno ci proviamo a fare qualcosa perchè:
- è impossibile, ci sono veramente poche cose impossibili in questo mondo e ogni giorno ci sono cose che smettono di esserlo, per un cambiamento nella scienza, nella tecnologia, nella legislazione, o persino nelle persone. Ci sono tre domande da fare per capire se ci posso lavorare, è impossibile per me? ora? o così?;
- non si fa, non si deve fare, non va bene, non sarebbe giusto, in questo caso la rinuncia dipende di fattori culturali, ci sono delle regole del gruppo a cui apparteniamo. Comunque, sarebbe utile chiedersi cosa ci da in cambio questo gruppo?, per decidere se vale la pena il sacrificio;
- non è necessario, non è poi così importante, qui entrano in gioco le nostre priorità e i nostri valori, ma anche qui dobbiamo farci una domanda importante: se non è necessario, non è poi così importante, perchè continuo a pensarci?
Il mio invito possitivo di oggi è proprio a osservare le nostre gabbie, renderci consapevoli di quali gabbie abbiamo costruito o ereditato, per poter scegliere se le vogliamo mantenere o meno. Perchè un conto è sentirsi in gabbia in generale e in questo caso possiamo solamente lamentarci, ma quando la gabbia l’abbiamo identificata, la possiamo aprire. E a partecipare al prossimo incontro per vedere come si fa. Vi va?
il regalo giusto
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
Frutti rossi
Dicono che c’era un piccolo villaggio nato attorno ad un oasi in mezzo al deserto. Era un luogo pacifico, lontano dal mondo, autosuficiente economicamente, e che aveva notizie dal mondo solo nei rari casi in cui arrivava una carovana di mercanti o di esploratori.
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