noi e gli altri
La settimana prossima, finalmente, riprenderemo a fare dal vivo i nostri incontri di facciamo pace, laboratorio di inmunosuficienza psicologica, e lo faremo continuando con l’argomento di cui stavamo parlando negli ultimi appuntamenti, lo sviluppo della personalità adulta.
Parleremo soprattutto di come, diventando adulti, possiamo scegliere chi siamo, chi vogliamo essere e come e con chi vogliamo condividere il nostro tempo, le nostre energie e la nostra vita. Perchè, se è vero che viviamo in un momento storico molto difficile per la nostra individualità, perchè siamo pieni di pressioni dalla famiglia, dallo stato, e da tutti i gruppi a cui apparteniamo, è anche vero che queste pressioni sono così forti perchè siamo più liberi che mai di cambiare.
Un tempo se uno nasceva povero, in una famiglia disastrata o in un paese molto piccolo e povero non poteva farci niente. Oggi, con la globalizzazione, lo sviluppo della cultura dell’informazione e la crescente individualizzazione del mondo, tutto questo è cambiato. Chiunque può fare cose che non sarebbero state possibili solo qualche decenio di anni fa.
La buona notizia è che molte di queste cose dipendono da noi. Forse non direttamente ma indirettamente, da noi e da quelli da cui ci circondiamo, dalla nostra famiglia, dai nostri amici, dai nostri insegnante e mentori, e possiamo sceglierli, e cambiarli se non sono quelli giusti.
Il mio invito possitivo di oggi è proprio a partecipare ai nostri eventi, a non smettere mai di farci domande, di chiederci sempre cosa possiamo cambiare per stare meglio, cosa dipende da noi e cosa dipende da altri, e scegliere bene le persone Che ne dite? Vi va?
il regalo giusto
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
Frutti rossi
Dicono che c’era un piccolo villaggio nato attorno ad un oasi in mezzo al deserto. Era un luogo pacifico, lontano dal mondo, autosuficiente economicamente, e che aveva notizie dal mondo solo nei rari casi in cui arrivava una carovana di mercanti o di esploratori.
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