Nirvana (1997)
Questa settimana ho guardato Nirvana, con Christopher Lambert, Diego Abatantuono e altri attori fantastici. Un film di fantascenza che mette sul tavolo le carte con cui qualche anno dopo giocheranno film di cui noi abbiamo già parlato, come Matrix e Il tredicessimo piano.
Nirvana racconta la vita di un programmatore che, in un futuro lontano e leggermente despotico, sta sviluppando un videogioco a controllo mentale chiamato Nirvana, quando scopre che il gioco è stato infetto da un virus che ha fatto “svegliare” il protagonista.
A parte i travestimenti e gli effetti speciali che, come dicevo non possono compettere con gli americani a cui siamo abituati, ci sono un bel po’ di dialoghi, di situazioni e di domande che possono fare pensare un bel po’ fuori dal coro.
Non ho trovato un bel trailer in italiano, ma vi lascio una delle scene che più mi è piacciuta, quella in cui Solo, cerca di svegliare gli altri.
L come libertà (di opinione)
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.
rimedio contro la morte
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
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