Matrix (1999)

09 Mar 17

Un’altro film che ormai è diventato un classico è Matrix. C’è chi dice che è ispirato dal corso in miracoli, giacchè ci parla di come viviamo in una mondo di illusioni, che ci mantengono schiavi. Ma in cui possiamo trovare, come ci fa notare il video che vi ho messo in basso, una grande quantità di influenze, da Platone (con il mito de la caverna), a Marx, a Lewis Caroll (Alice nel paese delle meraviglie) a George Orwell (1984).

Le cose per cui lo amo sono tre:

  1. sfruttando la scusa della tecnologia e delle macchine come sfruttatrici (così non devono dire chi ci sta sfruttando), ci mostrano chiaramente i meccanismi che usano per renderci schiavi, le illusioni, i governi, gli obblighi, il lavoro, quel mondo virtuale che accettiamo perchè crediamo sia la cosa migliore che possiamo fare… e di conseguenza, il nihilismo, l’abbandono e l’apatia con cui viviamo.
  2. ci fanno vedere che abbiamo una scelta, e che è pericolosa ma molto soddisfacente, e che la vita fuori da matrix è molto più interessante, ma all’inizio… non essendo allenati facciamo fatica. Ma anche che la maggior parte delle persone dentro a matrix lavorano per matrix, cercano di mantenerla così com’è e saranno contro chiunque cerchi di uscirne…
  3. alla fine della trilogia vincono l’amore e la pace, vince l’equilibrio e la possibilità per ognuno di scegliere, di rimanere nella Matrix o di uscirne.

Li avete visti? Vi sono piaciuti? Siete d’accordo con queste conclussioni?

0 Comments

Submit a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

L come libertà (di opinione)

L come libertà (di opinione)

Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.

rimedio contro la morte

rimedio contro la morte

Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.

Colleziona attimi di altissimo splendore (2023)

Colleziona attimi di altissimo splendore (2023)

Questa settimana è uscito l’ultimo libro di Paolo Borzacchiello, scritto a quattro mani con Paolo Stella del affascinante titolo Colleziona attimi di altissimo splendore e io, chiaramente, l’ho preso e letto appena uscito, ancora caldo di stampa e me lo sono goduto splendidamente.

S come sfortuna e sfida

S come sfortuna e sfida

Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo che abbiamo raccolto insieme nei nostri incontri facciamo pace, laboratorio di inmunosuficienza psicologica, è sfortuna, sfiga, sventura. È una parola da evitare perchè è una trapola in cui nasconderci quando non vogliamo cambiare.

misure straordinarie

misure straordinarie

Dicono che c’era il bidello di una scuola, che amava il suo lavoro e ci si dedicava al meglio che poteva, pulendo e aiutando chiunque ne avesse bisogno all’interno della struttura. Ma ci fu un periodo in cui si trovò un gravoso compito extra ogni sera: pulire gli specchi del bagno delle ragazze, sporchi di rossetto, giacchè alcune ragazzine, si divertivano quasi ogni giorno ad imprimere “baci a stampo” con il rossetto allo specchio del bagno.