i monaci e la giovane

Dicono che un giorno due monaci buddisti stavano facendo ritorno al loro monastero, camminando in silenzio. Essi praticavano lo stato di testimonianza, osservando i loro pensieri e il mondo in modo distaccato. Giunti alla riva del fiume che li separava dalla loro meta, notarono che non c’era il barcaiolo che solitamente li traghettava dall’altra parte del fiume. Attesero a lungo ma questi non si fece vivo.

Nel frattempo, giunse una giovane donna che analogamente si mise in attesa del barcaiolo per attraversare il fiume.
Cominciava a farsi buio, per cui decisero che non era più il caso di aspettare e di attraversare il fiume da sé.

Vedendo, però, la donna in difficoltà, uno dei monaci si offrì di aiutarla e la portò sulle spalle mentre attraversava il fiume. Dopo la traversata, la donna ringraziò e i due monaci proseguirono il loro cammino verso il monastero in silenzio.

Quando ad un certo punto, arrivati al lago vicino al monastero, si sedetero un momento per osservarne la bellezza prima di rientrare in casa. Il monaco che non aveva aiutato la ragazza interruppe il silenzio:

— Sono al contempo stupito e indignato per il tuo comportamento. Non riesco a capacitarmene. Come hai potuto fare una cosa del genere? Noi non dovremmo avere nessuna relazione con le donne, figurati poi toccarle e nientemeno portarle sulle spalle! Non riesco a smettere di pensarci, di chiedermi come hai potuto fare una cosa del genere?

Il monaco che aiutò la donna compassionevolmente rispose:

— Io ho lasciato quella donna tempo fa, sulla sponda del fiume, ma tu, mio caro, la stai ancora portando con te. Prova a chiederti invece, Tu perché la stai ancora portando?

Allora l’altro monaco comprese. Il silenzio e pace interiore ritornarono in lui.

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