Vorrei averlo fatto (2012)
In questi giorni, mentre scrivo 13 cose che ho imparato giocando a garden scapes, mi é capitato di parlare del libro Vorrei averlo fatto, di Bronnie Ware sui rimpianti delle persone che stavano per morire e mi sono accorta che non ne avevo parlato qui.
Durante gli anni che passò come infermiera nell’ambito delle cure palliative, ad assistere i malati terminali, che spesso le raccontavano la storia della loro vita e quasi sempre finivano col dire “Vorrei averlo fatto…”. E così finì per scrivere questo libro dove raccoglie le lezioni attinte da chi si avvicinava alla morte, per vivere la propria esistenza in modo consapevole e non avere rimpianti.
- RIMPIANTO 1: Vorrei aver avuto il coraggio di vivere una vita fedele ai miei principi e non quella che gli altri si aspettavano da me;
- RIMPIANTO 2: Vorrei non aver lavorato così tanto;
- RIMPIANTO 3: Vorrei avere avuto il coraggio di esprimere i miei sentimenti;
- RIMPIANTO 4: Vorrei essere rimasto in contatto con i miei amici;
- RIMPIANTO 5: Vorrei aver permesso a me stessa di essere più felice.
L’avete letto? Vi è piaciuto? Quali rimpianti potrebbero essere i vostri? Su cosa potreste lavorare prima che sia troppo tardi? Cosa state aspettando? Raccontatemi la vostra esperienza con il libro… vi va?
L come libertà (di opinione)
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.
rimedio contro la morte
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
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