vacanza studio
La mia risposta (non è solo mia, l’ho dedotta da tutto quello che ho studiato, non l’ho inventata ma l’ho adattata al mio modo di spiegare le cose) è che siamo degli spiritelli (o anime) che vivono in un’altra dimensione e decidono di scendere alla terra per fare un esperienza “diversa” e imparare qualcosa di “nuovo“, come una specie di vacanza studio.
Per farlo, vanno dal direttore della scuola vacanza e dicono “vorrei imparare questo, questo e quest’altro”. Il direttore aggiunge le materie obbligatorie (perdono, amore, ecc.) e stila il piano di studio nei dettagli, dalla famiglia di accoglienza, alle situazioni che incontreremo da bambini, adulti, ecc. Per permetterci di imparare quelle cose. Poi, una volta deciso nei dettagli l’anima firma, si incarna nell’esserino appena concepito e perde la memoria di quello che sta per accadere… se no… non potrebbe imparare.
Perciò ci troviamo a vivere una vita che crediamo di non avere chiesto quando in realtà l’avevamo chiesta, proprio così, con tutte queste difficoltà, e anche le gioie.
C’è ancora una cosa da aggiungere, anche in questo piano di studi (che per oguno è diverso), ci sono una serie di lezioni ed esami per ogni argomento, che ogni volta sono di un livello più alto, e per tanto più difficili e complessi. Soprattutto se non abbiamo superato i precedenti. Se non abbiamo superato perdono1, quando ci si presenterà perdono2 faremo più fatica. Perciò quando qualcosa ci fa veramente dannare è perchè sta cercando di insegnarci ad un livello molto alto qualcosa che ci rifiutiamo di imparare da molti livelli.
Che ne pensate? Potrebbe essere coerente con la vostra visione del mondo? A me è servita molto, sono curiosa se potrebbe aiutare anche voi… scrivetemi nei commenti, se vi va.
L come libertà (di opinione)
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.
rimedio contro la morte
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
S come sfortuna e sfida
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo che abbiamo raccolto insieme nei nostri incontri facciamo pace, laboratorio di inmunosuficienza psicologica, è sfortuna, sfiga, sventura. È una parola da evitare perchè è una trapola in cui nasconderci quando non vogliamo cambiare.
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