seminare e raccogliere
Ieri, al nostro incontro, ancora online, di facciamo pace, laboratorio di inmunosuficienza psicologica, abbiamo parlato, come promesso, delle cose che permettiamo nella nostra vita, senza pensarci più di tanto, di quelle che permettiamo più che altro per inerzia e degli effetti che questo può avere sulla nostra vita.
Abbiamo parlato della legge del Karma e di come la maggior parte ha sentito solo una parte della storia. La maggior parte della gente parla del Karma come una specie di boia che punisce,che punirà prima o poi, chi si è comportato male.
Questa lettura è giustissima, io stessa affido al karma i miei desideri di vendetta quando qualcuno si comporta male con me, ma è solo la metà della storia. Il Karma è una ruota in cui le cose tornano, se facciamo del male ci torna del male ma anche se facciamo del bene ci torna del bene.
Ma, capiamoci bene, il karma non giudica, come il genio ingenuo di cui avevamo parlato qualche anno fa, il karma è un nome che diamo alla vita che ci da indietro il raccolto che abbiamo seminato. Se siamo stati egoisti, se seminiamo egoismo, ci darà persone egoiste, se siamo stati gentili, se seminiamo gentilezza e troveremo situazioni in cui la gentilezza sarà la parola d’ordine.
La buona notizia è che, adesso che sappiamo come funziona, in ogni momento possiamo cambiare il nostro raccolto cambiando quello che seminiamo, possiamo sfruttarla a nostro favore.
Il mio invito possitivo di oggi è proprio a comprendere che tutto quel che non ci piace nel nostro mondo esterno rifflette qualcosa di noi, qualcosa che abbiamo dentro e che è più facile cambiare quello che abbiamo dentro che quello che abbiamo fuori. Che ne dite? Vi va?
2 Comments
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il regalo giusto
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
Frutti rossi
Dicono che c’era un piccolo villaggio nato attorno ad un oasi in mezzo al deserto. Era un luogo pacifico, lontano dal mondo, autosuficiente economicamente, e che aveva notizie dal mondo solo nei rari casi in cui arrivava una carovana di mercanti o di esploratori.
Chiarissimo….e il tuo invito positivo finale potrebbe essere risolutivo per coloro che sapranno comprenderlo e metterlo in pratica…fiduciosi….grazie
grazie a te!