ma… tu, ti ami?
Dopo l’incontro della settimana scorsa di facciamo pace, parlando di quanto ci conosciamo siamo finiti a parlare di quanto dipendiamo gli uni dagli altri e ho avuto una delle mie piccole illuminazioni sull’amore incondizionato e sulle basi su cui si possa costruire.
Il fatto è che si parlava di aspettative e di quanto poco serva per costruire un mondo dietro una aspettativa. Per esempio, quando una persona dice che parteciperà ad un evento o che verrà ad una certa ora o cheforse farà una certa cosa. Partendo dalle parole dette, chi le ha ascoltate si fa dei programmi nella sua mente e spera, anzi si “aspetta”, che questo programma si avveri. Se poi non si avvera di produce un certo sconforto, ed è naturale.
Quello che è variabile è la portata di questo sconforto. E, secondo me e tra le altre cose, varia in funzione di quanta importanza diamo agli altri e a noi stessi, di quanto amiamo gli altri e noi stessi.
Perchè quando amiamo tanto noi stessi, non siamo in balia di quello che succede fuori. Quando amiamo tanto noi stessi investiamo più in noi stessi e non investiamo così tanto negli altri. Impariamo a dire di no ed evitiamo gli investimenti sproporzionati che portano a sentirci male se non succede quel che avevamo previsto.
E potrebbe essere questa la base migliore su cui costruire il vero amore incondizionato, perchè le condizioni servono solo quando non amiamo abbastanza noi stessi, quando dipendiamo degli altri per farlo.
Diffatto questo è il vero senso dei nostri incontri, conoscere noi stessi, imparare ad amarci e imparare cosa e chi può farci felici o tristi. Capire che alla fine dipende da noi, che senza il nostro permesso niente e nessuno può farci del male o del bene.
Che ne dite? Vi ho incuriositi? Vi aspetto al prossimo evento!
il regalo giusto
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
Frutti rossi
Dicono che c’era un piccolo villaggio nato attorno ad un oasi in mezzo al deserto. Era un luogo pacifico, lontano dal mondo, autosuficiente economicamente, e che aveva notizie dal mondo solo nei rari casi in cui arrivava una carovana di mercanti o di esploratori.
The Shack (2017)
Questa settimana, anche se le feste sono finite, voglio parlarvi di un film “religioso”, un film cristiano, sul dolore, sulla fede e sulle crisi mistiche, sui giudizi e sul perdono, che ci racconta un’idea di Dio come piace a me, dotato di empatia infinita e non selettiva.
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Felix e il segreto delle chiavi magiche |
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13 cose che ho imparato giocando a garden scapes, per ora solo su Wattpad. |
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