idealizzare
L‘altro giorno stavo parlando con alcune amiche dei problemi di tutti i giorni, ognuna parlava delle cose che faceva fatica a gestire e, quando anche io ho raccontato qualcosa mi hanno guardata malissimo, perchè pensavano che, siccome aiuto le persone a risolvere problemi, io non ne avessi.
Quando ammiriamo qualcuno, come quando ci innamoriamo, tendiamo a vedere solo le cose belle, solo le cose piacevoli, e a ignorare il resto, tutto quello che non ci piace, quello che ci da fastidio, idealizzandole. A volte non vediamo certe cose perchè non possiamo proprio vederle, altre ci rifiutiamo consapevolmente di farlo, anche se la realtà continua a mostrarcele.
È una specie di cortocircuito della mente, un uso esagerato della fantasia che mette le nostre aspettative davanti alla realtà e ci frega. Perchè ci fidiamo di più della nostra fantasia che della realtà, e non possiamo prendere buone decisioni se partiamo da premesse sbagliate, non possiamo fare buone scelte se non conosciamo le nostre reali alternative.
Tanti anni fa mi era successa un paio di volte la cosa opposta, avevano messo in dubbio la mia professionalità perchè non ero abbastanza “perfetta”, perchè non ero abbastanza magra, perchè ero una madre divorziata. Anche qui c’è un idealizzazione, al contrario,che non ci fa fidare delle persone reali, perchè vediamo come sono veramente e non sono all’altezza delle nostre aspettative.
Questo lavoro spesso lo facciamo con noi stessi e non proviamo a perseguire i nostri sogni perchè pensiamo di non essere all’altezza, di non essere abbastanza, che serva qualcosa che in realtà non esiste.
La buona notizia è che la nostra fantasia è flessibile, può riuscire, se allenata, se le diamo l’opportunità, a integrare la realtà, a crescere, ad allargarsi, a risolvere problemi che incontra e a superare ogni ostacolo…
Il mio invito possitivo di oggi è proprio a comprendere che dobbiamo imparare a usare la nostra capacità di idealizzazione, a controllarla, contrastando sempre le nostre idee con la realtà, perchè non ci freghino. Che ne dite? Vi va?
The Shack (2017)
Questa settimana, anche se le feste sono finite, voglio parlarvi di un film “religioso”, un film cristiano, sul dolore, sulla fede e sulle crisi mistiche, sui giudizi e sul perdono, che ci racconta un’idea di Dio come piace a me, dotato di empatia infinita e non selettiva.
Un libro di guarigione (2022)
Questa settimana voglio parlarvi di un libro che ho letto solo oggi anche se ce l’avevo da tempo, un libro di guarigione. Conosco personalmente l’autrice, Gaia Rayneri, e non avrei mai detto che “nascondesse” una storia del genere. L’ho letto, regalato e consigliato a ogni persona con sui ho avuto a che fare in questi giorni. E ora lo consiglio anche a voi, di cuore.
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