a come appartenenza
Un’altra parola sulla quale possiamo riflettere per migliorare la nostra vita è appartenenza. Perchè, l’appartenenza è un bisogno universale, dell’essere umano che condiziona molte delle nostre scelte, a volte contro altri bisogni individuali e contro i nostri desideri.
Per Maslow, nella sua piramide dei bisogni, l’appartenenza è il primo bisogno “sociale”, ovvero, la prima cosa a cui possiamo pensare quando abbiamo già soddisfatto i bisogni fisiologici e quelli legati alla sicurezza della nostra vita.
Gli esseri umani hanno bisogno di appartenere a qualcosa di più grande, a una comunità, di essere amati e di amare, di fare parte di un gruppo, anche per sentirsi protetti, e di cooperare, per poter fare cose più grandi di quelle che si possono fare da soli.
Ma appartenere vuol dire anche sottostare alle regole del gruppo, ubbidire, e spesso non pensare con la propria testa o ignorare se stessi, i propri desideri, le proprie iniziative, ecc. A volte quello che dobbiamo pagare per essere parte di un gruppo, il prezzo dell’appartenenza è più alto di quello che otteniamo in cambio.
La buona notizia è che possiamo cambiare gruppo. Oggigiorno, possiamo, se siamo nati in un paese, in una famiglia, o in un gruppo sociale che ci chiede più di quanto possiamo dare, che ci chiede di andare contro la nostra essenza… in qualche modo possiamo spostarci, possiamo trovare un paese più adatto, degli amici come noi, o un gruppo sociale che condivida gli stessi valori.
Il mio invito possitivo di oggi è proprio a partecipare ai nostri incontri di facciamo pace, laboratorio di inmunosuficienza psicologica, e a non pensare che siamo sbagliati, a non arrenderci, anche quando sembra che siamo gli unici che la pensano in un certo modo, a cercare altri come noi, a cercare e a creare gruppi nuovi, più adatti al mondo che è cambiato e continua a cambiare. Che ne dite? Vi va?
il regalo giusto
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
Frutti rossi
Dicono che c’era un piccolo villaggio nato attorno ad un oasi in mezzo al deserto. Era un luogo pacifico, lontano dal mondo, autosuficiente economicamente, e che aveva notizie dal mondo solo nei rari casi in cui arrivava una carovana di mercanti o di esploratori.
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