Ho fatto te

Dicono che in un paese molto povero c’era un giovane uomo molto indignato con Dio, per tutto il male che vedeva nel mondo. Era così infuriato e arrabbiato che urlava a squarciagola domande sull’ingiustizia e il male di cui era testimone, chiedendo spiegazioni al creatore onnipotente…

─ Oh Dio! Non ti capisco… Ogni giorno vedo (e vorrei non vedere) tante cose terribili e mi chiedo come puoi permetterle, come puoi accettare tutto questo male e non fare niente. ─  urlava.

─ In questo piccolo paese i bambini spesso muoiono di fame perché i genitori non hanno abbastanza soldi per comprare loro il cibo, i campi sono così aridi e la siccità sta uccidendo le piante e gli animali. E tu non fai niente per cambiare tutto questo. ─ continuò alzando ulteriormente la voce.

─ Gli uomini sono nervosi e diventano aggressivi, litigano per delle piccolezze e si fanno del male senza ragioni soltanto perché possono. Trattano male le loro mogli, e i loro bambini, si trattano male fra di loro e persino si autopuniscono perché questa situazione è troppo grande per loro. E tu, te ne stai lì, permetti che tutto questo succeda senza fare niente per fermarli. ─ la sua voce era a metà fra l’urlo e il pianto.

─ Tutti sono ansiosi e spaventati, e tu… cosa fai? come puoi startene lassù senza fare niente? Io ti ho sempre adorato, ho seguito tutti i tuoi precetti, e tu… cosa hai fatto? ─ disse in un singhiozzo.

─ Dio… tu cosa hai fatto, oltre a guardare da un’altra parte ─ ripetè esausto con il suo ultimo filo di voce.

Le parole dell’uomo commossero Dio che decise di rispondere con solo tre parole:

─ Ho fatto te!

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