viaggiare

28 Aug 19

L’estate è il momento per viaggiare per antonomasia. Sembra che tutti debbano per forza andare da qualche parte e chi non lo fa si sente frustrato e sfigato. Al primo incontro di facciamo pace dopo le vacanze parleremo dell’importanza del viaggio per lo sviluppo e la crescita personale.

Ci sono molte persone che preferiscono viaggiare da soli, che vedono il viaggio come un’opportunità per fare ricerche, per essere in controllo di tutto, per scappare da tutto quello che hanno costruito.

Altri preferiscono viaggiare in gruppo, con viaggi organizzati, senza dover pernsare a nulla, senza scegliere ogni piccolo particolare, affidandossi a qualche esperto, così da poter godersi di più il viaggio.

Indipendentemente da quanti soldi uno abbia, c’è chi preferisce andare lontano, in posti completamente diversi da quello in cui vive. C’è chi preferisce rimanere vicino. C’è chi cerca la natura, la cultura, le persone, le situazioni, le religioni, ecc. C’è chi preferisce il mare e chi la montagna.

Ma, in ogni caso, il viaggio con il corpo è solo un’opportunità per fare il viaggio che più conta, quello all’interno della propria mente. Non è l’unica ma è una delle più potenti. Per capire chi siamo, cosa vogliamo, di cosa ci sentiamo in grado o di cosa abbiamo paura.

E si può fare senza spostarci più di tanto, si può viaggiare anche senza lasciare la nostra casa, la nostra città. Il viaggio può essere un atteggiamento.

Vi ho incuriosito? Spero di si, vi aspetto ai prossimi incontri…

0 Comments

Submit a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Dr. Wayne W. DyerDr. Wayne W. DyerLe tue zone erronee

La felicità significa non lamentarsi di quello per cui non c'è niente da fare. Le lamentele sono il rifugio di coloro che non hanno fiducia in se stessi.

L come libertà (di opinione)

L come libertà (di opinione)

Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.

rimedio contro la morte

rimedio contro la morte

Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.