Nel castello interiore (2015)
C‘era ancora un libro di Caroline Myss che non trovavo, Nel Castello Interiore. La via che ti porta a dio e rivela lo scopo della tua anima. Finalmente sono riuscita a trovarlo nel formatto che piace a me e ve ne parlo perchè l’ho adorato fin dalle prime pagine.
Come nei suoi altri libri, ci parla di noi da un’altro punto di vista, più energetico, più spirituale, di paradigmi, metafore e archetipi che ci guidano nella nostra vita e che, spesso ci limitano, per come ce li hanno raccontati.
Infatti, lei, con un’osservazione da un punto di vista molto diverso, uscendo da tutto quello che ci circonda e ci condiziona, ci mostra un’altro mondo possibile. Ci fa notare come la nostra dipendenza dalla mente per capire e per avere contatti con il mondo, ci limiti e ci impedisca di avere rapporti con lo spirituale e con il divino.
Dice che, spesso, chiediamo al divino cose materiali e che quando riceviamo le risposte, dal momento che sono spirituali, e la mente non può comprenderle, finiamo per dedurre che non ci sia stata risposta. Solo l’anima potrebbe capirle, ma non la conosciamo, la mente l’ha sempre ignorata.
Questo libro è un invito e una guida di viaggio per conoscere la nostra anima, come se fosse un castello, con delle dimore e delle stanze, con degli esercizi per conoscerci meglio. Partendo dagli scritti dei mistici medioevali, aggiornata e adattata per aiutarci a diventare mistici senza monasterio, nel mondo in cui viviamo oggi.
L’avete letto? Vi è piaciuto? Raccontatemi la vostra esperienza con il libro… vi va?
la figlia che non ho mai avuto
Originalmente una frase come “sei il figliio che non ho mai avuto” sarebbe stata detta da una donna che non aveva figli. Qualche anno fa l’ho sentita in un film, detta da una donna ad un amico di suo figlio, che era presente e l’ha rimproverata con un “mamma!!!!”…
lei non sa con chi sta parlando
Dicono che c’era una volta una flotta della Marina degli Stati Uniti che stava svolgendo esercitazioni navali vicino alla costa di Finisterra (Galicia), e che ci fu una conversazione particolare tra galiziani e americani:



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