la madre troppo esigente
Dicono che c’era una volta una ragazza che era stanca di vivere con sua madre, perchè diceva che era troppo esigente. Pativa ogni volta che le chiedeva di spegnere la luce, o la tv, o di chiudere la porta, o di portare giù il cane.
Non poteva dire che fosse aggressiva, era gentile, ma pesante, e la ragazza si sentiva sotto pressione. Non vedeva l’ora di poter trovare un lavoro e andare via di casa per non dover più ascoltarla.
Negli ultimi anni degli studi già cercava tutti gli annunci di lavoro in altre città. Quando trovò quello giusto, inviò il curriculum e subito la convocarono per un colloquio.
L’azienda aveva l’ufficio in una picolla villetta con giardino e, mentre si avvicinava notò una piccola pozzanghera e, vicino, un rubinetto aperto, che chiuse senza pensare. Poi, entrando, chiuse la porta perchè non scappasse l’aria condizionata, e si sedete pazientemente ad aspettare l’intervistatore.
Quando arrivò il responsabile le chiese direttamente quando poteva iniziare.
– Iniziare? E il colloquio? Non deve farmi nessuna domanda?
– Hai già supertao il colloquio, hai chiuso il rubinetto e la porta e mi hai aspettato pazientemente. Non mi interessa quello che sai e quello che non sai, mi interessa che tu ci tenga a questo posto.
La ragazza corse a casa e abbracciò sua mamma e le disse che aveva avuto il lavoro grazie a lei e a tutto quello che le aveva insegnato, anche se non l’aveva mai apprezzato abbastanza.
rimedio contro la morte
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
Colleziona attimi di altissimo splendore (2023)
Questa settimana è uscito l’ultimo libro di Paolo Borzacchiello, scritto a quattro mani con Paolo Stella del affascinante titolo Colleziona attimi di altissimo splendore e io, chiaramente, l’ho preso e letto appena uscito, ancora caldo di stampa e me lo sono goduto splendidamente.
S come sfortuna e sfida
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo che abbiamo raccolto insieme nei nostri incontri facciamo pace, laboratorio di inmunosuficienza psicologica, è sfortuna, sfiga, sventura. È una parola da evitare perchè è una trapola in cui nasconderci quando non vogliamo cambiare.
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