fette di salame

12 Feb 19

Q ualche giorno fa, leggendo con una collega un e-mail che le aveva fatto arrabbiare, parlavamo delle così dette “fette di salame” che a volte abbiamo quando amiamo o apprezziamo troppo qualcuno e che interferiscono con quello che capiamo di quello che lui o lei dice. Abbiamo inventato una versione “negativa” del salame, e l’abbiamo chiamata “gorgomuffa”. 

Dicevo alla mia collega che, quando qualcuno mi parla, a voce o via email, ci sono tre livelli principali di significato che posso distinguere: cosa dice (il contenuto), come lo dice (il contenitore), e quello che penso di quella persona. Se non mi fermo a distinguerli, mi sembrano una cosa sola, e rischio di rispondere in maniera poco funzionale. Perchè quello che capisco potrebbe essere molto diverso di quello che l’altro aveva detto.

Con un po’ di riflessione posso separarli e rispondere a quello che veramente mi è stato detto e non a quello che io ho capito. Quando abbiamo le “fette di gorgomuffa”, che ci impediscono di vedere (e rispondere) con neutralità quello che ci dice qualcuno con cui siamo arrabbiati o che disprezziamo, vediamo solo cose negative in tutto e rischiamo di rispondere “male”, di “metterci” noi quella negatività che attribuiamo all’altro, e di creare una situazione negativa che ancora non esisteva.

L’ideale sarebbe sempre riuscire a tenere separate le nostre opinioni sulle persone e le nostre emozioni dalle nostre parole, perchè le parole, quando sono pulite possono risolvere i problemi che creano quelle sporche.

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