Elegia americana (2020)
Questa settimana, di nuovo su Nextflix, ho guardato uno dei film di cui tutti parlano, Elegia Americana, con Amy Adams, Glenn Close, e Gabriel Basso, basato sull’omonimo libro di memorie di JD Vance, in cui racconta da dov’è partito, da dove è partita la sua famiglia, per arrivare lì dov’è.
Racconta una storia di superazione, di quelle toste, in cui non va sempre tutto liscio. Una storia di superazione economica e sociale che parte dai nonni, emigrati dai monti Appalachi verso l’Ohio, alla ricerca di un futuro più roseo, ma che nasconde anche la lotta con la violenza domestica e la miseria.
Un film che ci insegna che ogni persona che incontriamo ha una storia nascosta, qualcosa che considera normale, anche se sa che non lo è. La storia di tutti quelli che hanno migliorato in qualcosa e si trovano impreparati in un mondo nuovo.
L come libertà (di opinione)
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.
rimedio contro la morte
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
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