Ieri, all’incontro di facciamo pace, come promesso, abbiamo parlato di desideri e di come desiderare, perchè il primo passo per avverare i nostri desideri è desiderare bene. Da lì inizia il percorso… e, se inizia col piede sbagliato è difficile arrivare nel posto che desideriamo.

Abbiamo parlato del fatto che il genio della lampada, o Dio, o il nostro io superiore in un’altra dimensione, o qualsiasi nome  vogliamo dare a qualsiasi essere a cui dedichiamo le nostre richieste e le nostre preghiere. Chiunque crediamo esaudirà i nostri “chiedi e ti sarà dato!” non capirà le parole con cui chiediamo ma l’emozione con cui le pronunceremo. E, pensando che quell’emozione ci piace (perchè lui o lei sa che siamo creatori e possiamo scegliere qualsiasi emozione vogliamo) ci manderà più cose che ci facciano provare quell’emozione, come se le parole fossero solo un esempio, ma lui o lei ne sceglie un’altro…

Per questo motivo, quando chiediamo una storia di amore o un compagno per paura di rimanere da soli, ci manda solo storie sbagliate per farci sentire ancora e ancora quella paura. Se, invece, chiediamo la stessa cosa per curiosità e per condividere il nostro tempo e le nostre vite, potremmo ricevere più amici che storie di amore ma sarà sempre l’emozione a vincere.

Possiamo usare questo concetto anche al contrario, per capire perchè non riusciamo ad avverare certi desideri. Possiamo dire che c’è una parte di noi che non lo desidera o che lo desidera per paura, per rimediare un torto, credendolo il male minore… e, in questo modo ci rema contro.

E, dal lato pratico abbiamo visto alcuni consigli per desiderare, per definire i desideri, tra cui i consigli di Igor Sibaldi, e anche alcuni di gestione delle emozioni, per gestire al meglio le paure e altre credenze limitanti.