Come aprire l’ombrello quando fuori piove mer*a (2018)
Oggi voglio parlarvi di nuovo di un libro di Sarah Knight, l’autrice di Il Magico Potere di Sbattersene il Ca**o, questa volta ho letto Come aprire l’ombrello quando fuori piove mer*a, un’ulteriore invito, con il suo stile, inconfondibile, divertente e irriverente, a prendere il controllo delle nostre vite.
Sempre con lo stile che la contraddistingue, ci invita a muovere il culo, a smettere di inventarci problemi e scuse, e a risolvere i veri problemi, anche quando sembrano troppo grossi per noi, anche quando ci sembra di non avere il tempo, le forze o le competenze per risolverli.
Tutto si può risolvere con un sistema infallibile, che ci racconta con una metafora molto semplice e molti esempi, sia della vita dell’autrice che di altre persone, e domande para applicare la stessa teoria alla nostra vita.
Il sistema ha tre parole chiave, che, nella metafora diventano i tre semplici strumenti senza i quali non dovremmo mai uscire di casa: primo le chiavi, che rappresentano la strategia, che inizia suddividendo in pezzi molto piccoli, quello che serve per ottenere ogni nostro desiderio, che sia denaro o tempo o qualsiasi altra cosa, secondo il telefono, che rappresenta la concentrazione, che serve per fare una cosa per volta, affrontare un piccolo passo per volta, e poi il portafogli che rappresenta l’impegno che serve per portare avanti tutte le attività fino al raggiungimento del nostro obbiettivo.
Cominciando dalle cose che non amiamo della nostra vita, perchè è più facile allontanarsi dalle cose che non ci piacciono, il potere del pensiero negativo, e poi verso le cose che vorremmo ma non abbiamo mai provato ad ottenere perchè ci sembravano troppo lontane.
L’avete letto? Vi è piaciuto? Raccontatemi la vostra esperienza con il libro… vi va?
L come libertà (di opinione)
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.
rimedio contro la morte
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
0 Comments