Potere alle parole (2019)

11 Oct 19

Questa settimana voglio parlarvi di un libro di linguistica: Potere alle parole, di Vera Gheno. Una meravigliosa riflessione su, appunto, il potere delle parole e su come possiamo scegliere se ignorarlo o sfruttarlo.

Un bellissimo viaggio per prendere consapevolezza del potere a cui rinunciamo spesso e volentieri quando non facciamo attenzione alle parole che usiamo.

Perchè il linguaggio è uno degli strumenti più potenti che abbiamo ma sembra che, non essendo qualcosa di materiale, non ci rendiamo conto di quanto sia importante prendercene cura.

Con un approccio fresco e curioso, e allo stesso tempo scritto con la precisione di un professionista, passa da chiedersi cos’è il linguaggio e a cosa serve, a cos’è una lingua, come si evolve e chi  “decide” quali sono le norme, gli errori e le zone grigie, parlando dell’italiano ma con riferimenti ad altre lingue per avere una visione più ampia.

C’è spazio per l’osservazione del linguaggio scritto, parlato, quello del web, i foresterismi e quelli comuni solo ad alcuni gruppi, ecc.Una semplice spiegazione di come stanno le cose, e un invito a prendercene cura:

Gli unici responsabili della salute della nostra lingua siamo noi

L’avete letto? Raccontatemi la vostra esperienza con il libro… vi va?

0 Comments

Submit a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Wayne W DyerInventarsi la vita

Incamminatevi sul sentiero della manifestazione della vostra spiritualità praticando l'amore incondizionato. Realizzerete la divina connessione liberandovi di tutti gli strumenti dell’io: giudizio, ira, moralismo, prediche, odio, rancore...

L come libertà (di opinione)

L come libertà (di opinione)

Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.

rimedio contro la morte

rimedio contro la morte

Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.