controproducente
In questi giorni sembra che il mondo dei social ci sia una divisione molto aguerrita tra quelli che non ne possono più di questa situazione e scrivono ovunque “state a casa” e quelli che non ne possono più di quelli scrivono ovunque “state a casa”.
Ammetto che appartengo al secondo gruppo e vorrei spiegare un paio di cose a quelli che appartengono al primo. Posso capire il loro bisogno di parlare e sono d’accordo sul fatto che dobbiamo stare a casa ma, scriverlo sui social non serve proprio a nulla, anzi.
Mi ricorda un po’ tutte le campagne contro l’abbandono dei cani, o i post dei vegani che chiedono di salvare gli animali. Non convincono nessuno, fanno solo male a chi è sensibile e non fanno niente a chi non ha quella sensibilità.
Fare i giudici, gli allarmisti, i complottisti, è una perdita di tempo ed energie, visto che le avete, che le abbiamo, usiamole per qualcosa di costruttivo, troviamo vere soluzioni nuove per i nostri problemi e per quelli degli altri.
Forse la donna che va a fare la spesa due volte al giorno lo fa per sfuggire al marito frustrato e violento, la nonna che esce lo fa per non vedere in ogni angolo della casa quanto è sola da quando è rimasta vedova e il giovane che corre lo fa perchè non ha trovato un altro modo per non pensare al futuro che stava faticando a costruire ed è crollato davanti ai suoi occhi.
Il mio invito è a comprendere che chiunque “sbaglia” lo fa per una ragione e che solo se la conosciamo possiamo offrirgli un consiglio vero, che possa seguire.
Auguri e com — bis — bis — bis — bis — bis — bis — bis
Una delle attività che più mi piace fare come coach è la mediazione, può essere di coppia, in famiglia, o con qualsiasi tipo di gruppo in cui ci sono persone che hanno interessi diversi. Amo questo lavoro perchè è un po’ come fare interpretariato fra persone che parlano lingue
Paradise (2023) — bis — bis — bis
Questa settimana ho visto un film di animazione bellissimo, su Netflix, L’elefante del mago, una storia sull’ottimismo, sulla speranza, sulla fantasia e la capacità di credere in qualcosa di più grande di noi.
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