Ulteriore Estensione dei Dehors e Occupazione Suolo Pubblico: Intervento in III Commissione

Questa mattina, il segretario di Rispettando S. Salvario, Riccardo Tassone, è intervenuto in Commissione Commercio (III Commissione) del Comune di Torino, su invito del presidente della commissione stessa, per rappresentare il punto di vista di un gran numero di associazioni e comitati di residenti, nella discussione circa l’ulteriore estensione dell’occupazione straordinaria di suolo pubblico da parte dei locali commerciali (dehors, ma non solo).

L’aspetto più importante di questa vicenda è il fatto che tutti i comitati e le associazioni che si battono contro la movida selvaggia abbiano, per la prima volta, dopo parecchio tempo, parlato con una sola voce.

Di seguito il testo dell’intervento.


Buongiorno,
sono onorato di parlare, non solo a nome di Rispettando S. Salvario, di cui sono segretario, ma anche dell’Associazione Piazza Vittorio e Zone Circostanti, di Riprendiamoci Vanchiglia, del Comitato Borgo Rossini, del Comitato Borgo del Moschino/Lungo Po e dell’Associazione Residenti Quadrilatero Romano.


Lasciatemi, innanzitutto, ringraziare il presidente per averci invitati e per avere voluto ascoltare la voce dei residenti.


Mi permetterete altresì di sottolineare che, a differenza di quanto riportato erroneamente da alcuni organi di stampa, per il momento, NON è nato alcun “comitato che racchiude tutti i movimenti dei residenti che da anni combattono per il diritto al sonno e al decoro”. E’ vero, però, che c’è la volontà di molti dei soggetti che sono stati invitati alla commissione di oggi di rafforzare la collaborazione nel prossimo futuro.


I soggetti in questione si battono da molti anni perché sia garantita la legalità, il decoro urbano e soprattutto la salute dei residenti delle aree della “cosiddetta” movida. Le amministrazioni che si sono succedute negli ultimi tre lustri si sono dimostrate indisponibili o incapaci di affrontare questo gigantesco problema con la necessaria determinazione e di risolverlo. Non si tratta di condannare la volontà di divertirsi o di intraprendere legittime attività economiche, bensì prendere la consapevolezza che un’amministrazione pubblica non può permettersi di abbandonare al caos incontrollato e incontrollabile intere porzioni di territorio come accade nel quadrilatero di San Salvario, in Piazza Vittorio, in Vanchiglia e in Borgo Rossini, giustificando il tutto con un malinteso senso di “cultura della notte”. Oltre che di sicurezza e ordine pubblico, si tratta un problema ambientale (per l’inquinamento acustico, gli escrementi umani in strada, ecc.), sociale (in termini di cultura dello sballo e rischio di alcolismo) e, soprattutto, sanitario (ossia sonno negato); la salute dei cittadini, bene del cui valore forse la maggior parte di noi (ma non certamente dei residenti nelle aree di movida) non era del tutto consapevole fino a poco tempo fa, dovrebbe essere la priorità, per qualunque amministrazione!


La pandemia di Covid-19 ha trovato nella movida, o meglio nelle forme in cui è attualmente vissuta, con i suoi assembramenti incontrollabili e i comportamenti poco rispettosi dei suoi partecipanti, un vettore straordinario di diffusione, mettendo a repentaglio la salute di tutti e facendo aprire gli occhi alla cittadinanza intera sull’insostenibilità della stessa, insostenibilità di cui, purtroppo, i residenti erano consapevoli da anni, perché la subivano sulla propria pelle. Ne sono la prova i provvedimenti sempre più restrittivi che sono stati messi in campo a livello nazionale (dalla chiusura delle discoteche, al divieto di asporto dopo le 18), dall’inizio della fase pandemica.


Venendo al tema dalla commissione di oggi, i residenti esprimono grave preoccupazione e contrarietà rispetto all’ipotesi di una nuova estensione del provvedimento di occupazione straordinaria di suolo pubblico. I provvedimenti in essere si sono dimostrati, in concomitanza con la mancata capacità di sorveglianza e di monitoraggio delle ordinarie regole di gestione della movida, un ulteriore e grave fattore di rischio in questa fase pandemica. È opinione delle associazioni e comitati da me oggi rappresentati che, fintanto che le norme legate all’emergenza sanitaria permettevano la presenza di clienti e la somministrazione ai tavoli, l’allargamento dei dehors abbia incrementato il numero di avventori e, di conseguenza, il livello di rumore generato. Inoltre, con tutto il rispetto per chi ottempera alle regole, l’esperienza quotidiana sembra dimostrare che nei locali di somministrazione di alimenti e bevande, raramente siano rispettati i limiti di distanziamento, se non altro per ragioni fisiche (ad esempio la dimensione, mediamente molto ridotta, dei tavolini dei bar). Inoltre, la presenza di un gran numero di persone che stazionano presso i dehors, ed in generale di fronte ai locali, sul marciapiede, ostacola il transito di pedoni, che sono spesso costretti a camminare in centro strada, con i conseguenti gravi rischi di sicurezza, in particolare per soggetti disabili ed anziani. In conclusione, sembra che l’obiettivo del provvedimento (ossia migliorare il distanziamento fra gli avventori dei locali e diminuire il rischio di contagio portandoli all’esterno) non sia stata conseguita, anzi si sia ottenuto l’effetto opposto (vedasi, ad esempio, l’esperienza della chiusura di Lungopo Cadorna).

Le associazioni e i comitati che oggi rappresento hanno, altresì, constatato come la genericità della delibera attualmente in vigore faccia sì che non vi sia alcun criterio che regolamenti gli spazi occupati da un punto di vista estetico, dell’effettivo utilizzo e della sicurezza (laddove i dehors sono rigidamente regolamentati, queste occupazioni generiche non lo sono). Ciò ha fatto sì che, come dimostra la documentazione fotografica raccolta dai residenti e disponibile sul sito web di Rispettando San Salvario, gran parte di queste occupazioni risultino essere degli “obbrobri” estetici, siano spesso inutilizzati e diventino attrattori di degrado ed insicurezza (diventando punto di incontro dei bevitori della notte, sede di bivacco ed orinatoi). La Circoscrizione 8 ha anche chiesto di sospendere l’occupazione di suolo pubblico “emergenziale” a quelle attività che nel periodo invernale occupano uno spazio all’aperto senza effettivamente utilizzarlo, richiesta su cui le associazioni e i comitati concordano. Per effetto del clima invernale e delle regole legate alla crisi sanitaria (regole che possono variare di settimana in settimana) questi spazi all’aperto sono stati, in ogni caso, poco utilizzati. Molti residenti lamentano altresì la riduzione drastica del numero di posti auto che il provvedimento richiamato ha provocato.

    
Queste sono le ragioni per cui il sottoscritto ebbe ad esprimersi in modo contrario di fronte a questa commissione quando fu discussa la proroga del provvedimento e gli fu risposto dall’assessore al commercio che “il mio interesse è tutelare i posti di lavoro e l’economia”, dimostrando poca o nessuna considerazione per le esigenze dei residenti. Nessuno nega la necessità di tutelare l’economia e i posti di lavoro, ma non si può non considerare prioritario anche l’interesse pubblico nella dimensione della qualità degli spazi urbani e soprattutto della salute dei residenti e della popolazione tutta. Perché forse, sussiste l’errata convinzione che l’economia della città sia solo animata dai commercianti e dalle loro associazioni, dimenticandosi del ruolo che giocano tutti gli altri lavoratori, dai medici e gli infermieri che lottano ogni giorno per la vita dei nostri cari nei reparti covid, degli insegnanti che si barcamenano tra mille difficoltà per dare un’istruzione ai nostri bambini e i nostri ragazzi. Questi sono i residenti dei comitati che rappresento! Ed allora chiediamo all’assessore se non ritiene di preservare i posti di lavoro anche di coloro che si alzano alle 5 di mattina per andare a lavorare.

 
Siamo di fronte all’ennesima situazione di utilizzo privato dello spazio pubblico, che comporta un problema estetico, di decoro urbano, di sicurezza, di vivibilità e qualità dello spazio urbano, un modo di privatizzare gli utili e socializzare le perdite, come amava dire la compianta segretaria di Rispettando S. Salvario, la prof. ssa Eliana Strona.


Alla luce di tutto ciò, come riportato nel comunicato pubblicato nei giorni scorsi (https://www.amorben.es/rispsansa/2021/03/02/stop-al-degrado-degli-spazi-vuoti-richiesta-al-comune-di-modificare-la-delibera-di-occupazione-straordinaria/), le associazioni e i comitati che rappresento CHIEDONO ALLA CITTA’ DI TORINO

 
1) Di non rinnovare ulteriormente la delibera “MISURE PER IL RILANCIO DELLA CITTÀ, PIANO STRAORDINARIO DI OCCUPAZIONE DI SUOLO PUBBLICO”, o, quantomeno, di escludere o limitare i benefici da essa previsti nei confronti di locali siti nelle aree più interessate dal fenomeno della “movida”, in particolare quelli che rimangono aperti fino a tarda ora. 

2) Di prevedere, con immediatezza, una modifica della delibera stessa per regolamentare meglio l’occupazione straordinaria di suolo pubblico attualmente prevista, laddove non si presenti sotto forma di dehors, e, in accordo con quanto richiesto dalla Circoscrizione 8, di sospenderla laddove gli spazi occupati non siano effettivamente utilizzati.

 
3) Di non dare assolutamente seguito all’idea di estendere la possibilità di occupare nuovo suolo pubblico per i locali commerciali non adibiti alla somministrazione di alimenti e bevande. 

4) Di tenere in considerazione che tale iniziativa non vada in contrasto con le leggi esistenti sull’ordine pubblico e sulla tutela della salute dei residenti, con particolare attenzione agli orari di chiusura. 

5) Di realizzare un censimento sulle attuali concessioni di dehors, verificando la congruità tra la superficie dei dehors e l’effettiva ampiezza dei locali.


Queste sono le richieste dei residenti che essi invitano la giunta ed il consiglio a tenere in considerazione.

Grazie.


Riccardo Tassone

a nome di

Rispettando S. Salvario

Associazione Piazza Vittorio e Zone Circostanti

Riprendiamoci Vanchiglia

Comitato Borgo Rossini

Comitato Borgo del Moschino/Lungo Po

Associazione Residenti Quadrilatero Romano

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