Words and Pictures (2013)
Questa settimana ho letto su facebook che qualcuno aveva visto Words and Pictures, con Clive Owen e Juliette Binoche, e mi sono incuriosita, l’ho visto su rayplay e mi è proprio piaciuto. Un film che fa riflettere sull’importanza delle parole e delle immagini.
Racconta la storia di Jack Marcus, un docente di inglese, con un passato da scrittore di talento, ormai inaridito dal alcol e dai sensi di colpa, che combatte da tempo una lotta contro la dipendenza dei giovani dai media, dai voti, e dalle opinioni degli altri, contro la superficialità e la fretta che portano i suoi studenti a sprecare il valore delle parole.
Ad un certo punto arriva nella sua scuola la professoressa Dina Delsanto, che ha in comune con lui il desiderio di salvare i ragazzi dalla mediocrità per insegnare arte e finisce per accettare la sua provocazione per coinvolgere i ragazzi in una gara tra parole e immagini per dimostrare quali sono più potenti. Alla fine tutti impareranno che l’unione fa la forza.
L come libertà (di opinione)
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.
rimedio contro la morte
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
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