The imitation game (2014)

Oggi parliamo di nuovo di un film di Benedict Cumberbatch, che adoro con ogni fibra del mio essere. Ho visto per la prima volta The Imitation Game in aereo andando in Tailandia a studiare PNL e sono stata perplessa per molto fino a quando sono esplosa in un pianto incontrollabile. Per mesi non potevo nemmeno nominarlo senza piangere, perchè parla di una storia vera, della storia vera di una persona che ha cambiato la storia di tante persone, del mondo del suo tempo, fermando una guerra mondiale… e del nostro… di tutto quello che conosciamo oggi

Come dicevo racconta la storia di come un brillante matematico, chiamato Alan Turing decide di mettere le proprie abilità al servizio del governo della Gran Bretagna per far terminare il conflitto quanto prima, collaborando alla segretissima operazione di decriptazione dei codici segreti nazisti, con una macchina denominata Enigma.

Ho amato particolarmente:

  • che siano dei matematici a fermare una guerra. In un modo alternativo, non con una bomba più grande, ma usando la testa in maniera più efficiente.
  • che è l’osservazione dei messaggi comuni quello che da l’indizio per scoprire come decifrare quelli più segreti, che ricorda i principi olistici del coaching come lo pratico io.
  • che si suicida dalla disperazione, perchè è troppo diverso, perchè troppo incompreso, perchè non gli viene dato il permesso di essere se stesso. Anche se poi gli danno un’onoreficenza postuma.
  • che parla degli albori di quello che è il nostro mondo, la frase finale, sovrascritta sulle immagini del loro momento di gloria “Il lavoro di Turing ha ispirato generazioni di ricerca in quello che gli scienziati chiamano la “macchina di Turing“, Oggi li chiamiamo computer

L’avete visto? Vi è piaciuto? Cosa vi ha colpito di più?

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È più sicuro cercare nel labirinto che rimanere in una situazione senza formaggio

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