The family man (2000)
Questa settimana, vista la settimana, parliamo di un film di Natale con Nicolas Cage, The Family Man, uno di quelli che possono farti venire la pelle d’occa, un film sulle scelte, sulla carriera, sulla famiglia, sui bisogni e sulla salvezza. Un film sulla vera felicità, quella dentro e non solo fuori.
Un po’ sulla falsa riga del racconto di Natale di Dickens, in cui i fantasmi venivano a trovare l’uomo d’affari ossessionato dai soldi e li fanno vedere altri momenti della sua vita… in questo caso un’altra possibile vita che il protagonista avrebbe potuto vivere. Se avesse scelto diversamente, se non fosse partito.
Chiaramente, all’inizio, vorrebbe scappare, per tornare alla vita che ha scelto veramente, quella con i soldi, con tutte le comodità, con la libertà della solitudine, senza nessun impegno e senza dover rendere conto a nessuno.
Ma poi, poco a poco, approfondisce in quella vita e riscopre quello a cui ha rinunciato e quello che si è perso… l’amore, la famiglia, le emozioni, l’intimità vera, la complicità e la bellezza che avrebbe potuto avere e vivere… se solo non avesse inseguito fama e denaro.
Un film sui valori, sulle priorità, e sui punti di vista, su come ci raccontiamo la nostra vita, scegliendo i punti salienti, quelli su cui porre la nostra attenzione, e quelli da ignorare…
Lo avete visto? Vi è piaciuto? Se no, ve lo consiglio…
rimedio contro la morte
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
Colleziona attimi di altissimo splendore (2023)
Questa settimana è uscito l’ultimo libro di Paolo Borzacchiello, scritto a quattro mani con Paolo Stella del affascinante titolo Colleziona attimi di altissimo splendore e io, chiaramente, l’ho preso e letto appena uscito, ancora caldo di stampa e me lo sono goduto splendidamente.
S come sfortuna e sfida
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo che abbiamo raccolto insieme nei nostri incontri facciamo pace, laboratorio di inmunosuficienza psicologica, è sfortuna, sfiga, sventura. È una parola da evitare perchè è una trapola in cui nasconderci quando non vogliamo cambiare.
misure straordinarie
Dicono che c’era il bidello di una scuola, che amava il suo lavoro e ci si dedicava al meglio che poteva, pulendo e aiutando chiunque ne avesse bisogno all’interno della struttura. Ma ci fu un periodo in cui si trovò un gravoso compito extra ogni sera: pulire gli specchi del bagno delle ragazze, sporchi di rossetto, giacchè alcune ragazzine, si divertivano quasi ogni giorno ad imprimere “baci a stampo” con il rossetto allo specchio del bagno.



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