Still Alice (2014)
Questa settimana, voglio parlarvi di una di quelle storie che fanno riflettere su argomenti di cui si parla poco, soprattutto al cinema: Still Alice, un film meraviglioso quanto tragico con Julianne Moore e Alec Baldwin, basato sul libro omonimo di Lisa Genova sul morbo di Alzheimer.
Racconta la storia di una donna che ha tutto, che ha costruito una vita piena di successi e gioie e, ad un certo punto, inizia a perdere quello a cui tiene di più, se stessa, i suoi ricordi, persino le parole.
Da essere una scienziata di successo, che ha studiato per anni il cervello umano in tutto il suo mistero, madre di tre figlie e moglie amata e felice, inizia un declino fino a vivere in un eterno dubbio su chi la circonda su dove si trova, e persino su chi è lei.
Mi hanno colpito tantissimo due momenti:
- quello in cui dice “magari avessi un tumore” quando ancora riesce a rendersi conto di quanto sia inguisto arrabbiarsi con chi è malato invece di comprenderlo. E ad esprimere lei stessa la propria rabbia;
- e quello in cui si costruisce una via di uscita, quando è ancora lucida. Perchè sono i momenti di lucidità quelli che mi hanno dato da pensare di più, quelli che mi hanno ispirato più domande.
Lo avete visto? Vi è piaciuto? Se no, ve lo consiglio…
rimedio contro la morte
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
Colleziona attimi di altissimo splendore (2023)
Questa settimana è uscito l’ultimo libro di Paolo Borzacchiello, scritto a quattro mani con Paolo Stella del affascinante titolo Colleziona attimi di altissimo splendore e io, chiaramente, l’ho preso e letto appena uscito, ancora caldo di stampa e me lo sono goduto splendidamente.
S come sfortuna e sfida
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo che abbiamo raccolto insieme nei nostri incontri facciamo pace, laboratorio di inmunosuficienza psicologica, è sfortuna, sfiga, sventura. È una parola da evitare perchè è una trapola in cui nasconderci quando non vogliamo cambiare.
misure straordinarie
Dicono che c’era il bidello di una scuola, che amava il suo lavoro e ci si dedicava al meglio che poteva, pulendo e aiutando chiunque ne avesse bisogno all’interno della struttura. Ma ci fu un periodo in cui si trovò un gravoso compito extra ogni sera: pulire gli specchi del bagno delle ragazze, sporchi di rossetto, giacchè alcune ragazzine, si divertivano quasi ogni giorno ad imprimere “baci a stampo” con il rossetto allo specchio del bagno.
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Felix e il segreto delle chiavi magiche |
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13 cose che ho imparato giocando a garden scapes, per ora solo su Wattpad. |



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