Soffrire Non è Necessario (2016)
Oggi voglio parlarvi di nuovo di Ho’oponopono, questa volta con un manuale molto pratico, Soffrire Non è Necessario, Ho-oponopono messo in pratica di Giovanna Garbuio, u
Nel libro ci spiega come possiamo sconfiggere il dolore smettendo di credere alla nostra debolezza e giungendo alla conoscenza della nostra vera identità, fonte di ogni beatitudine, non solo spirituale, ma anche materiale.
Secondo questa idea, gli esseri umani soffrono perché ignorano di essere un’energia eterna, illimitata e onnipotente. Dalla negazione di questa nostra caratteristica derivano l’insoddisfazione, la smania di possesso e i conseguenti bisogni di approvazione, di sicurezza e di controllo che conducono inevitabilmente al dolore. La chiave per la felicità sta invece nella consapevolezza.
La stessa autrice dice:
“Non è necessario che tu cambi niente di te stesso, non devi diventare qualcuno di diverso da quello che sei, soprattutto non è necessario che tu impari nulla di più di quello che sai già. Devi soltanto imparare ad Amarti a tal punto da essere finalmente Te Stesso con tutto Te Stesso! Farai venire a galla tutto ciò che già sai nella misura in cui ti sarà più utile.
Per questo ti consiglio di conservare solo il meglio di ciò che leggerai qui, di buttare tutto quello che non ti è affine e di non credere a me senza verificare personalmente ciò che ti dico. Tutto è sperimentabile, perciò: sperimenta! Solo così troverai la tua Verità ed essa ti renderà sempre più libero!”
L’avete letto? no? Leggetelo e ditemi se vi piace…
la figlia che non ho mai avuto
Originalmente una frase come “sei il figliio che non ho mai avuto” sarebbe stata detta da una donna che non aveva figli. Qualche anno fa l’ho sentita in un film, detta da una donna ad un amico di suo figlio, che era presente e l’ha rimproverata con un “mamma!!!!”…
lei non sa con chi sta parlando
Dicono che c’era una volta una flotta della Marina degli Stati Uniti che stava svolgendo esercitazioni navali vicino alla costa di Finisterra (Galicia), e che ci fu una conversazione particolare tra galiziani e americani:



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