siamo tutti speciali
Spesso, quando parliamo con conoscenti e amici dei nostri problemi ci sentiamo diversi, perchè a noi succedono cose che a loro non sono successe e viceversa. Spesso questo finisce con un incomprensione o quel che è peggio con un confronto in cui qualcuno deve uscire vencitore perchè sta meglio o peggio.
Per esempio ricordo una conversazione, quando ero separata da poco, parlando con una amica di quanto mi sentissi male, e lei, che si è sempre dichiarata felicemente sposata, invece di confortarmi, mi ha ricordato che una nostra conoscente stava peggio perchè lei non era divorziata, era vedova. Suo marito era morto di tumore l’anno prima. E quello era peggio.
Allora, a parte che non posso capire il dolore che supponga rimanere vedova, e spero di non doverlo mai scoprire, questo non toglie che tra un divorzio e una vedovanza non si possa dire cosa è peggio. La vedova non vedrà più suo marito e dovrà aiutare le sue figlie a gestire il dolore di non avere più un padre, ma la divorziata dovrà vederlo ogni volta che le figlie andranno o torneranno da lui, dovrà mettersi d’accordo per tante cose, dovrà imparare a vedere l’amore della sua vita andare con un’altra e sentir parlare le sue figlie di lei.
La buona notizia è che, anche se a livello superficiale, infatti, ognnuno di noi ha una vita completamente diversa, anche tra fratelli, persino fra gemelli, basta scendere un po’ in profondità per scappare a questa gara a chi sta peggio… capire che il dolore è dolore, che anche se noi non proviamo “quel dolore” ne abbiamo sicuramente provato altri e possiamo dare a quella persona il rispetto del suo dolore senza dover confrontarlo con i nostri o con quelli di altre persone perchè sentirsi dire che qualcuno sta peggio non ha mai fatto stare meglio nessuno.
Infatti il mio invito possitivo di oggi è proprio a scegliere di vivere, pensare, parlare, relazionarci a un livello più profondo, a recuperare la capacità di sentirci simili e parte della stessa squadra con il maggior numero di persone che possiamo. Che ne dite? Vi va?
The Shack (2017)
Questa settimana, anche se le feste sono finite, voglio parlarvi di un film “religioso”, un film cristiano, sul dolore, sulla fede e sulle crisi mistiche, sui giudizi e sul perdono, che ci racconta un’idea di Dio come piace a me, dotato di empatia infinita e non selettiva.
Un libro di guarigione (2022)
Questa settimana voglio parlarvi di un libro che ho letto solo oggi anche se ce l’avevo da tempo, un libro di guarigione. Conosco personalmente l’autrice, Gaia Rayneri, e non avrei mai detto che “nascondesse” una storia del genere. L’ho letto, regalato e consigliato a ogni persona con sui ho avuto a che fare in questi giorni. E ora lo consiglio anche a voi, di cuore.
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