La teoria del tutto
In questi giorni, mi sono guardata La teoria del tutto, un film di una bellezza rara, basato sul libro verso l’infinito, in cui la moglie di Stephen Hawking parla della sua genialità, della sua malattia, e della loro vita insieme, con Eddie Redmayne che vinse l’oscar.
Un film che racconta la loro vita da quando si sono conosciuti, due giovani studenti a Cambridge, fino a quando a lui viene offerto il titolo di cavaliere dell’ordine britannico per le sue scoperte scentifiche.
Un film sull’amore, sull’amicizia, sull’allegria e sul coraggio che parla di un uomo il cui corpo doveva durare due anni, secondo i medici, ma siccome non si è arreso, è durato molti di più, grazie alla loro forza, a quella forza che ha chi conosce la differenza tra l’accettazione e la rassegnazione.
p.s. una delle cose che più mi ha colpita è il fatto che il film sia uscito quando lui era ancora vivo.
L come libertà (di opinione)
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.
rimedio contro la morte
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
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