Bugiardo, bugiardo (1997)

Nel giorno del compleanno di mia figlia più piccola ho voluto parlarvi di un film che abbiamo visto da poco, che credo abbia amato quanto me e che parla di genitori e figli piccoli, Bugiardo, bugiardo. Oltre al repertorio meraviglioso di gesti e di facce di Jim Carrey, amo questo film anche per il messaggio e la morale.

In inglese il titolo rende di più per la sommiglianza fra la parola lawyer (avvocato) e la parola liar (bugiardo) che il bambino nella sua innocenza confonde quando la maestra chiede cosa fa suo padre, ma il fatto che gli avvocati dicano molte bugie è qualcosa di culturalmente accettato nelle società occidentali attuali un po’ in tutte le lingue. Perchè le bugie e l’ipocrisia sono socialmente giustificate, e tutti diamo per buona questa cosa, spesso, senza riflettere, senza chiederci se sia giusta, e ci adeguiamo, mentiamo e feriamo per difenderci ed evitare che ci feriscano. È un po’ come fregare prima che ci freghino. Ed è una cosa molto pericolosa.

E poi c’è il fatto che il bambino chiede un desiderio il giorno del suo compleanno, mentre soffia le candeline e il desiderio si avvera, il che è credibile secondo quello che abbiamo studiato insieme agli incontri di facciamo pace, perchè lo desidera col cuore, non con la testa, e partendo dall’amore e non partendo dalla paura. Infatti, quando il padre cerca di convincerlo a desiderare di annullare il desiderio, il bambino… ingenuo e allo stesso tempo saggio, dice che non ha funzionato perchè non l’ha desiderato davvero.

L’avete visto? Vi è piaciuto, qualcosa da aggiungere a quello che ho scritto? Aspetto i vostri commenti…

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