Il monaco che vendette la sua ferrari

15 Sep 17

Oggi parliamo del Monaco che vendette la sua Ferrari, una  storia meravigliosa raccontata da Robin Sharma, in cui in avvocato di successo, che apparentemente ha tutto nella vita, dopo un evento imprevisto, un infarto, capisce che niente di tutto quello che ha lo rende veramente felice, perchè sono piccole gioie che spariscono in fretta, e va in India a imparare i segreti della vera felicità, quella che non sparisce quando le cose cambiano. Lì impara le tecniche per creare quella serenità felice e duratura e promette di raccontare ai più questi insegnamenti al suo ritorno in occidente..

  • 1 Obiettivi, mete e tempi, impegno sociale, e personale… senza sapere dove vogliamo andare, come potremmo arrivarci?
  • 2 Autocontrollo mentale, elasticità, cambiamento, se non trovi una strada, cercane un’altra… non arrenderti!
  • 3 Pensiero possibilista, se credo di poterlo fare, creerò le possibilità, acquisirò le capacità, ma se credo sia impossibile, non ci proverò nemmeno…
  • 4 La tecnica del lago, visualizza il destino finale, e vivi come se l’avessi raggiunto, se immagini la calma di un lago, respirando e in silenzio, dopo poco sarai calmo come se ci fossi veramente andato.
  • 5 Il successo esterno dipende da quello interno, prima devi crederci tu e dimostrare che è possibile solo a te stesso, poi il successo esterno arriverà senza ulteriori sforzi. Noi siamo i nostri principali (e oserei dire unici) nemici e boicottatori…
  • 6 Intelligenza emotiva, sfruttala per capire cosa desiderano gli altri e cosa desideri tu, per collaborare e per costruire sinergie
  • 7 Comprendi bene le tue paure e i tuoi punti deboli, ricorda che sono solo cose che potresti migliorare. Sincronizzati con la realtà, disimpara tutto quello che ti frena.

È una lettura piacevole, in cui è tanto facile mettersi nei panni dell’avvocato quanto comprendere i concetti che spiega il guru. La difficoltà, come sempre, sta nel creare l’abito, nel quotidiano, di sfruttare al massimo questi consigli. Soprattutto senza abbandonare tutti, ma cercando di compatibilizzare la crescita verso la nuova vita con pezzi della vita “vecchia” a cui non vogliamo, o crediamo di non potere, rinunciare.

Lo avete letto? Cosa ne pensate?… Aspetto i vostri commenti…

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