migliori o peggiori
È questo benedetto bisogno di giudicare, di prevenire, di proteggerci, che ci frega più volte di quante ci aiuta. Quando incontriamo qualcuno dobbiamo per forza capire se è una minaccia o se non lo è. Quando parliamo con una persona subito ci chiediamo se è più bello o più brutto, più o meno intelligente, più o meno pericoloso. È un bisogno inconsapevole, ma questo non vuol dire che sia naturale, istintivo o inevitabile…
È sempre solo una credenza, legata a pensieri e sentimenti e la possiamo cambiare. E, come tutte le credenze su quello che succede o deve succedere fuori di noi nasconde una credenza su noi stessi. Quando valutiamo le persone per capire se sono minace, lo facciamo perchè ci crediamo fragili e deboli. Spesso più di quanto in realtà siamo. Infatti, più cerchiamo di difenderci più ci sentiamo piccoli e bisognosi.
La buona notizia è che a qualsiasi credenza possiamo smettere di credere. Il loro potere su di noi viene dal fatto che crediamo siano assoluti, sempre e ovunque, in qualsiasi circostanza. Ma hanno sempre dei punti deboli, dei momenti, dei luoghi, delle eccezioni. Possiamo debilitarle e dare la possibilità alle credenze opposte di diventare forte.
Se pensiamo spesso che la diversità è una minaccia perchè siamo tutti nemici, possiamo sempre allenarci a pensare che siamo tutti una squadra e servono delle persone di ogni tipo e di ogni genere. Se ci rispettiamo tutti e ci accettiamo senza cercare di cambiare nessuno per farci diventare tutti uguali… potremmo fare molto di più con le nostre vite!
Può sembrare difficile, ma possiamo provare, che ne dite?
il regalo giusto
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
Frutti rossi
Dicono che c’era un piccolo villaggio nato attorno ad un oasi in mezzo al deserto. Era un luogo pacifico, lontano dal mondo, autosuficiente economicamente, e che aveva notizie dal mondo solo nei rari casi in cui arrivava una carovana di mercanti o di esploratori.



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