l’orologgio magico
Dicono che c’era una volta un ragazzino brontolone che si lamentava ogni volta che doveva fare qualcosa che non voleva fare, fare i compiti, mettere a posto, aiutare in casa, per ogni cosa noiosa o poco gratificante protestava e si lamentava.
Un giorno andò a giocare con un amichetto che viveva con suo nonno e, quando si avvicinava l’ora di tornare a casa disse: “vorrei che fosse già domani per venire a giocare di nuovo”. L’altro bambino lo guardò con un sorriso compassionevole e il nonno gli disse: “Sai che ho un orologgio magico che permette di evitare le cose noiose? Se lo vuoi te lo posso prestare…”
Il bambino sgranò gli occhi mentre il vecchio andava in camera pensando, prestamelo, anzi, dammelo. Tu sei vecchio e il tuo nipote è uno che non ha una gran personalità, ma io saprò benissimo come usarlo.
Quando l’anziano tornò, aveva in mano un vecchio orologgio tascabile con una rotellina dorata. Mentre glielo dava gli disse: C’è solo una cosa da sapere, puoi fare andare il tempo in avanti tutte le volte che vuoi, ma indietro potrai farlo andare una volta sola, e per te, smetterà di funzionare.
Il ragazzino, felice e incredulo, decise di fare una prova quella stessa notte per “saltare” fino al mattino. E… funzionò. In realtà andò avanti di un mese, non era chiaro quanto sarebbe andato avanti ma per lui non era un problema. Decise di usarlo quando doveva studiare per gli esami, e saltò di qualche mese. Decise di usarlo quando iniziò l’università e saltò fino al giorno della Laurea.
In quel salto ci fu un piccolo problema, il giorno della Laurea suo papà non c’era, era mancato nel frattempo. Per un attimo pensò di usare l’orologgio per tornare indietro ma poi si ricordò che se lo faceva avrebbe smesso di funzionare e lo usò in avanti, invece, per saltare al momento in cui avrebbe avuto un bel lavoro.
I salti erano sempre più lunghi e anche quel salto ebbe un po’ di risvolti amari. Si era fidanzato e sposato, e aveva persino avuto dei figli, ma si era perso tutte le cose belle insieme a quelle brutte. Il lavoro era buono e guadagnava dei bei soldi ma era noioso e pieno di problemi da risolvere. Così decise di fare ancora un salto a un momento più tranquillo.
In quelli che per lui erano stati pochi giorni, a forza di saltare era arrivato alla pensione, non doveva fare cose noiose ma nemmeno poteva fare quasi niente. Si rese conto di non aver vissuto abbastanza e pensò che avrebbe usato quell’unico movimento indietro, prima che fossi troppo tardi.
Ci pensò un po’ a quanto indietro avrebbe voluto andare, a quanta vita avrebbe voluto rivivere, a quante cose noiose sarebbe valsa la pena sopportare e girò la rotellina il più che gli fu possibile.
Si trovò di nuovo davanti all’amico, riconobbe lo sguardo compassionevole, ridiede indietro l’orologgio e disse “Grazie di tutto, ci vediamo domani, devo andare a dormire.”
La prossima persona che incontrerai in cielo (2019)
Questa settimana ho finito La prossima persona che incontrerai in cielo di Mitch Albom del 2019, la continuazione di Le cinque persone che incontrerai in cielo, e mi è piaciuto tanto quanto il precedente.
Manuale di sopravvivenza.. (2022)
Questo mese mi sono imbattuta nel libro Manuale di sopravvivenza per esseri umani che si sentono alieni di Matteo Gracis, un titolo molto interessante e attrattivo per una scettica come me che si chiede spesso dove sta andando il mondo, e non mi ha delusa per niente.






0 Comments