le gambe del pollo

04 Apr 22

Dicono che c’era una volta una ragazzina che stava cucinando per il pranzo di compleanno della sua bisnonna, a cui avrebbe partecipato tutta la sua famiglia. Sarebbero venuti anche dei parenti che abitavano in altre città e lei voleva che fosse tutto perfetto.

Preparò gli antipasti, diverse insalate e persino alcuni dolci, ma soprattutto il pollo con le patate seguendo la ricetta che aveva imparato da sua mamma, una ricetta di famiglia, tramandate da mamma in figlia, semplice e deliziosa, con una sola complicazione, lo strano modo in cui si legavano le gambe del pollo.

Quando ebbe finito di preparare tutto e iniziò ad allestire il tavolo con sua mamma approfittò per chiederle come mai per la loro ricetta si legavano così le gambe del pollo prima di metterlo nella pentola. La mamma le disse che non sapeva perchè si faceva così, che lei lo faceva così perchè sua madre, la nonna, lo faceva così.

Siccome anche lei era fra gli invitati, chiese alla nonna come mai per fare quella ricetta bisognasse legare in quel modo le gambe del pollo, ma anche lei diede la stessa risposta di sua madre, non lo so, io lo faccio così perchè mia madre, la tua bisnonna, lo faceva così.

Quando arrivò la bisnonna, dopo tutti i saluti, i baci e gli auguri, quando si sedete per riposare un po¡, la ragazza si avvicinò e fece anche a lei la domanda sulle gambe del pollo e lo strano modo in cui andavano legate.

– Bisnonna – disse – io, come mia mamma e mia nonna, amo la tu ricetta del pollo con patate, e la faccio esattamente come l’ha sempre fatto mia mamma, che la fa come l’ha sempre fatto la nonna che dice che lo fa come lo facevi tu. Solo oggi mi sono fermata a pensare e mi sono chiesta: Come mai leghi in quel modo le gambe del pollo?

– Le gambe? – disse la nonna con un sorriso sereno e dolce – Le gambe del pollo le legavo così perche non avevo una pentola abbastanza grande per mettere il pollo intero senza legarlo così. Adesso non serve più. Persino tua nonna aveva pentole più grandi di quelle che usavo io…- finì, abbracciò la ragazza, e insieme si unirono a tutta la famiglia con dei sorrisi complici.

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