le dimensioni del cuore
L‘altro giorno una amica ha scritto su facebook qualcosa sul tempo da dedicare alla fiamiglia, agli amici, a quelle persone a cui diciamo di aver dedicato un pezzo del nostro cuore, con questa immagine, un cuore come una città, con la sua cartina.
Mi è piaciuto tanto e ho deciso di usarla per riflettere insieme a voi sulle dimensioni del cuore. Vi siete mai fermati a pensare che ci sono persone che diciamo hanno cuori giganti e altre che diciamo sembra che abbiano cuori minuscoli o persino che non abbiano cuore? Le persone con cuori grandi sono generose e accoglienti e quelle con i cuori piccoli sono egoiste e ciniche.
Il cuore, metaforicamente, rappresenta il nostro rapporto con le nostre emozioni, la nostra capacità di sentirle, condividerle, comprenderle e gestirle. E, come tutti i muscoli va allennato. Ma viviamo in una società che dice che dovrebbe essere al servizio della testa. Che è solo un inutile ingombro e andrebbe ignorato perchè ascoltarlo è pericoloso.
Il problema è che le emozioni sono uno strumento che ci permette di vivere in gruppo, e i gruppi sono più forti degli individui, perciò meno usiamo il cuore, più deboli ci sentiamo. La nostra ossessione con la logica che ci rende più forti in apparenza, ci rende più fragili dentro.
La buona notizia è che possiamo riprendere in qualsiasi momento a usare il nostro cuore, a prestare attenzione alle emozioni, a creare e condividere bei momenti con le persone che ci circondano, e ognuno di questi momenti farà crescere il nostro cuore in una progressione geometrica.
Il mio invito possitivo di oggi è proprio a trovare un sano equilibrio fra la logica, che tutti abbiamo imparato a usare fin da piccoli e le emozioni, che molti abbiamo imparato a giudicare e nascondere, quando in realtà potremmo imparare ad usarle e diventare persone più complete, più sicure, più efficaci e più felici. Che ne dite? Vi va?
The Shack (2017)
Questa settimana, anche se le feste sono finite, voglio parlarvi di un film “religioso”, un film cristiano, sul dolore, sulla fede e sulle crisi mistiche, sui giudizi e sul perdono, che ci racconta un’idea di Dio come piace a me, dotato di empatia infinita e non selettiva.
Un libro di guarigione (2022)
Questa settimana voglio parlarvi di un libro che ho letto solo oggi anche se ce l’avevo da tempo, un libro di guarigione. Conosco personalmente l’autrice, Gaia Rayneri, e non avrei mai detto che “nascondesse” una storia del genere. L’ho letto, regalato e consigliato a ogni persona con sui ho avuto a che fare in questi giorni. E ora lo consiglio anche a voi, di cuore.
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