La Principessa che Credeva nelle Favole (1995)
Il libro racconta la storia di una principessa, Victoria, e la accompagna dall’infanzia all’età adulta, raccontandoci i suoi conflitti psicologici e le sue relazioni con le persone più importanti della sua vita, ma soprattutto, la sua ricerca della verità, tra le sue fantasie e le pretese degli altri, e della felicità e dell’amore.
Parla di rapporti autentici e non autentici, parla di quant’è facile per le donne finire con uomini che non piacciono loro per ciò che sono, ma per quello che esse vorrebbero o avessero bisogno che fossero. Ma anche di quanto è impossibile amare qualcuno se prima non iniziamo ad amare noi stessi, a rispettarci e ad accetarci per quello che siamo, senza cercare di cambiare e senza rinunciare alle cose che per noi sono importanti (e fonte di gioia) perchè qualcuno ci voglia bene.
Un libro semplice, essenziale, allegorico pieno di personaggi allo stesso tempo realistici e incredibili per trasmettere un messaggio semplice quanto profondo, una grande verità: “La felicità è una scelta“, e passa attraverso il realismo e non attraverso la fantasia, realismo nelle credenze, nelle scelte, e… soprattutto nelle letture che facciamo delle cose che funzionano o meno per ripeterle o meno.
Racconta di un viaggio attraverso la mente, le emozioni, le credenze, le abitudini, e tutti i condizionamenti, ma soprattutto un viaggio verso se stessa, che la porta a diventare più forte e più capace.
<<La verità è la miglior medicina, prendine tutta quella che puoi, ogni volta che puoi…>>
Lo avete letto? Cosa ne pensate?… Aspetto i vostri commenti…
L come libertà (di opinione)
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.
rimedio contro la morte
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
Colleziona attimi di altissimo splendore (2023)
Questa settimana è uscito l’ultimo libro di Paolo Borzacchiello, scritto a quattro mani con Paolo Stella del affascinante titolo Colleziona attimi di altissimo splendore e io, chiaramente, l’ho preso e letto appena uscito, ancora caldo di stampa e me lo sono goduto splendidamente.
S come sfortuna e sfida
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo che abbiamo raccolto insieme nei nostri incontri facciamo pace, laboratorio di inmunosuficienza psicologica, è sfortuna, sfiga, sventura. È una parola da evitare perchè è una trapola in cui nasconderci quando non vogliamo cambiare.
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