la lapide
Un esercizio che si può usare nel coaching per capire le proprie priorità è quello di immaginare la propria morte, e pensare agli effetti che questa avrebbe nelle persone che ci circondano o nel mondo in generale. Può sembrare qualcosa di drastico ma proprio per quello è molto utile.
Se avete visto lo strepitoso telefilm di amazon prime, Nine perfect strangers, la fondatrice del resort di benessere che promette di “trasformare e sanare” i propri ospiti, Masha Dmitrichenko, magistralmente interpretata dalla fantastica Nicole Kidman, usa in due momenti degli estratagemmi che portano i suoi ospiti a fare questo tipo di riflessioni unendo il pensiero, le sensazioni e, forse, anche qualcosa in più di cui non vi parlo per non fare spoiler a chi non ha visto il telefilm.
Visto che questo è solo un blog, vi posso solo parlare di come funzionano questi esercizi e invitarvi a farne uno, da soli o, se volete, con il mio aiuto. Per esempio c’è l’esercizio della lapide che consiste nel pensare in quello che voremmo fosse scritto sulla nostra lapide, quello che vorremmo fosse la nostra eredità, non economica, ma umana, come vorremmo essere ricordati.
L’esercizio è diviso in tre parti, nella prima dobbiamo immaginare come vorremmo essere ricordati, dai nostri cari, da i nostri conoscenti, da chiunque abbia avuto a che fare con noi, con quali parole, con quali aggettivi. Nella seconda ci chiediamo se, se dovesse succedere domani, sarebbe così. E nella terza ci interroghiamo su cosa possiamo fare per cambiare, se non è come vorremmo, per diventare quel che vorremmo essere.
La buona notizia è che, se siamo ancora vivi possiamo cambiare, se c’è qualcosa che non ci piace, possiamo cambiarla, perchè, come abbiamo visto più volte, il nostro passato non deve per forza definire il nostro futuro, siamo sempre in tempo di cambiarlo cambiando il nostro presente…
Il mio invito possitivo di oggi è proprio a comprendere che la nostra personalità non è definita dall’esterno, e nemmeno dal nostro passato, è come un vestito che possiamo cambiare se non ci piace. Che ne dite? Vi va?
The Shack (2017)
Questa settimana, anche se le feste sono finite, voglio parlarvi di un film “religioso”, un film cristiano, sul dolore, sulla fede e sulle crisi mistiche, sui giudizi e sul perdono, che ci racconta un’idea di Dio come piace a me, dotato di empatia infinita e non selettiva.
Un libro di guarigione (2022)
Questa settimana voglio parlarvi di un libro che ho letto solo oggi anche se ce l’avevo da tempo, un libro di guarigione. Conosco personalmente l’autrice, Gaia Rayneri, e non avrei mai detto che “nascondesse” una storia del genere. L’ho letto, regalato e consigliato a ogni persona con sui ho avuto a che fare in questi giorni. E ora lo consiglio anche a voi, di cuore.
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