la fenice
Per come la vedo io tutti siamo morti e rinati dalle nostre cenere molte volte, almeno da bambini. Quando imparavamo delle cose che cambiavano completamente il nostro mondo e a noi stessi. E abbiamo lasciato indietro i nostri vecchi “io”, ogni volta che ci siamo scontrati con qualcosa di più grande di noi, e siamo cresciuti. Un po’ come i serpenti che cambiano camicia. Senza troppi fronzonli, senza troppa scena, senza che nessuno ci abbia spiegato niente. Il neonato è morto quando abbiamo imparato a mangiare, a camminare e a parlare. Quel bambino piccolo che sapeva solo piangere ha smesso di esistere. Il bambino piccolo e completamente dipendente dalla mamma è morto quando abbiamo imparato a sopravvivere da soli nel mondo.
E anche quello che credeva a Babbo Natale. Non è morto Babbo Natale, ma i bambini che credevano in lui. Sono morti e rinati, con un nuovo corpo, con una nuova mente, con nuovi problemi e nuove domande. E possiamo farlo ogni volta che sentiamo di non essere adatti al mondo che ci circonda. Possiamo uccidere la vecchia versione di noi e costruirne una nuova, più forte, più potente e più capace. Ma per farlo dobbiamo rinunciare a quella vecchia, smettere di cercare quello che cercava, di usare il suo linguaggio, le sue domande e le sue e le sue conclussioni.
Cosa ne pensate di questa mia riflessione? Vi sembra plausibile? Sono curiosa di saperlo…
L come libertà (di opinione)
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.
rimedio contro la morte
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
Colleziona attimi di altissimo splendore (2023)
Questa settimana è uscito l’ultimo libro di Paolo Borzacchiello, scritto a quattro mani con Paolo Stella del affascinante titolo Colleziona attimi di altissimo splendore e io, chiaramente, l’ho preso e letto appena uscito, ancora caldo di stampa e me lo sono goduto splendidamente.
S come sfortuna e sfida
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo che abbiamo raccolto insieme nei nostri incontri facciamo pace, laboratorio di inmunosuficienza psicologica, è sfortuna, sfiga, sventura. È una parola da evitare perchè è una trapola in cui nasconderci quando non vogliamo cambiare.
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