Inventarsi la vita (1997)
Oggi parliamo di nuovo di un libro di Wayne W Dyer, sulla manifestazione, sul nostro potere di manifestare, di creare la vita che vogliamo, di entrare in contatto e sfruttare di più la nostra parte divina o spirituale. Il libro si chiama Inventarsi la vita, ed è un programma passo per passo per diventare uno con la forza creativa che tutti abbiamo, per manifestare la propria spiritualità nove semplici principi…
- Diventare consapevoli del Sé Superiore, il primo passo è la consapevolezza, e l’identificazione di quella parte che tutti abbiamo.
- Fidarsi di sé stessi vuol dire confidare nella saggezza che ci ha creato, il secondo è fidarsi di se stessi, delle nostre intuizioni e delle nostre preferenze, ascoltare il nostro cuore anche quando tutti dicono che non è logico.
- Non siamo organismi in un ambiente: siamo “organismi-ambiente”, il terzo è comprendere che la nostra interazione con il mondo è a doppio senso, le nostre emozioni dipendono da quello che succede ma quello che succede dipende da come agiamo in base alle nostre emozioni.
- Possiamo attrarre a noi ciò che desideriamo, il quarto è capire che esiste la possibilità di attrarre le cose che desideriamo, anche se non è logico, anche se non è razionale.
- Sentirsi degni di ricevere, il quinto è compensare tutta questa razionalità, tutto quello che ci è stato insegnato, ascoltando il nostro cuore e quello che sapevamo prima di disimpararlo.
- Unirsi alla fonte divina con amore incondizionato, il sesto è comprendere che, per ottenere le cose che desideriamo dobbiamo entrare in sintonia con il genio della lampada, e lui non fa differenze perciò esaudisce solo i desideri di chi ama incondizionalmente come lui.
- Meditare al suono della creazione, il settimo è imparare il linguaggio del silenzio, che serve per connettersi con il cuore, per dimenticare tutte le parole che possono distrarci dal nostro vero io.
- Un paziente distacco dal risultato, l’ottavo è desiderare e poi… aspettare senza contarci, tornando alla fiducia e alla serenità, indipendentemente del tempo che serva per ottenere quello che abbiamo desiderato.
- Reagire alle manifestazioni della spiritualità con gratitudine e generosità, il nono è allenare la nostra gratitudine e generosità, che sono due delle emozioni che dimostrano l’amore incondizionato, la mancanza di paura e la fiducia…
Lo avete letto? Cosa ne pensate?… Aspetto i vostri commenti…
L come libertà (di opinione)
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.
rimedio contro la morte
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
Colleziona attimi di altissimo splendore (2023)
Questa settimana è uscito l’ultimo libro di Paolo Borzacchiello, scritto a quattro mani con Paolo Stella del affascinante titolo Colleziona attimi di altissimo splendore e io, chiaramente, l’ho preso e letto appena uscito, ancora caldo di stampa e me lo sono goduto splendidamente.
S come sfortuna e sfida
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo che abbiamo raccolto insieme nei nostri incontri facciamo pace, laboratorio di inmunosuficienza psicologica, è sfortuna, sfiga, sventura. È una parola da evitare perchè è una trapola in cui nasconderci quando non vogliamo cambiare.
misure straordinarie
Dicono che c’era il bidello di una scuola, che amava il suo lavoro e ci si dedicava al meglio che poteva, pulendo e aiutando chiunque ne avesse bisogno all’interno della struttura. Ma ci fu un periodo in cui si trovò un gravoso compito extra ogni sera: pulire gli specchi del bagno delle ragazze, sporchi di rossetto, giacchè alcune ragazzine, si divertivano quasi ogni giorno ad imprimere “baci a stampo” con il rossetto allo specchio del bagno.
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