inside out (2015)
Inside Out è un film molto particolare per me per due motivi, il primo, chiaramente è l’argomento, un film di animazione che spiega come funzionano il cervello, le emozioni, i ricordi… e come condizionano il nostro atteggiamento, le nostre percezioni e la nostra vita; e il secondo è che l’ho aspettato con tanto desiderio da quando ho visto i primi trailer, non mi ha delusa per niente. Ed è stata una cosa molto difficile perchè ormai ho visto tanti film che è molto difficile che mi stupiscano, che mi sorprendano e che non mi invada in nessun momento il “ecco, lo sapevo che sarebbe andata così”
Come dicevo, mi sono innamorata già dal trailer… o forse dovrei dire dal primo trailer, con quella domanda “Vi capita mai di guardare qualcuno e chiedervi cosa li passa per la testa?“. Si, si, si… è stata la mia risposta. Chi mi conosce sa quanto io ami le domande, tanto da averci costruito attorno il mio lavoro… Ma questa… questa è particolare… Chi di noi non si è mai fatto questa domanda quando incontriamo una persona che non agisce come ci aspettavamo? Io me la faccio spessissimo… Quello che ho amato di più, tutte cose da strapolare e usare ogni giorno per capire meglio noi stessi e gli altri:
- la trasposizione in personaggini delle emozioni che convivono nel cervello. Non corrisponde esattamente con la mia versione delle voci nella testa, che è molto più complessa, ma è una buona introduzione… Tutti le hanno, tutti le stesse, con lo stesso colore e atteggiamento ma con le sembianze del personaggio a la cui mente appartengono.
- molto bella anche la cronologia della nascita delle emozioni, prima la gioia di essere vivi, poi la tristezza di capire di avere delle mancanze, poi le altre… la paura, il disgusto e la rabbia, quando comincia a capire un po’ meglio come va il mondo, che può essere pericoloso, che può non piacerle, o con cui può non essere d’accordo.
- il modo in cui il film mostra come i ricordi possono essere richiamati in qualsiasi momento, e persino ritoccati, riscritti, rivisti a seconda delle emozioni che associamo loro.
- il modo in cui evolve la console dei comandi, da neonata a bambina a addolescente… (per non parlare di quelle dei genitori)
- e soprattutto il fatto che dimostra che non ci sono emozioni positive o negative ma che ognuna può essere più o meno funzionale a seconda di cosa dobbiamo fare. Gioia può essere molto antipatica e prepotente e ignorare tutti gli altri. Rabbia può essere utile quando serve un esplossione (o fare i marshmallows), Tristezza può fare comodo per creare dei legami profondi, Paura e Disgusto possono proteggerci dalle cose sgradevoli che ci circondano.
L’avete visto? Vi è piaciuto? Cosa vi ha colpito di più?
la figlia che non ho mai avuto
Originalmente una frase come “sei il figliio che non ho mai avuto” sarebbe stata detta da una donna che non aveva figli. Qualche anno fa l’ho sentita in un film, detta da una donna ad un amico di suo figlio, che era presente e l’ha rimproverata con un “mamma!!!!”…
lei non sa con chi sta parlando
Dicono che c’era una volta una flotta della Marina degli Stati Uniti che stava svolgendo esercitazioni navali vicino alla costa di Finisterra (Galicia), e che ci fu una conversazione particolare tra galiziani e americani:
Follemente (2025)
Questa settimana ho visto un film italiano molto carino, Follemente, che ricorda un po’ inside out, il film di animazione in cui potevamo vedere le emozioni all’interno delle persone, ma in una versione italiana e per adulti.
Io c’è (2018)
Questa settimana ho visto un film di animazione bellissimo, su Netflix, L’elefante del mago, una storia sull’ottimismo, sulla speranza, sulla fantasia e la capacità di credere in qualcosa di più grande di noi.
A good person (2023)
Questa settimana ho visto un film molto particolare, crudo e credibile, sul valore della vita e sul bisogno di trovare, quando qualcosa di terribile succede, un colpevole da odiare per sentirci meglio, da punire, anche se questo non ci fa stare meglio.
il regalo giusto
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
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Felix e il segreto delle chiavi magiche |
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13 cose che ho imparato giocando a garden scapes, per ora solo su Wattpad. |



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