il mio migliore amico
Dicono che c’era una volta un professore di filosofia, di un liceo di periferia, molto amato dai suoi studenti per i suoi esempi e le sue storie, che un giorno li incontrò, dopo l’intervallo, che parlavano di amicizia e dicevano che la loro amicizia sarebbe durata per sempre.
– Il vostro è un bellissimo pensiero – disse il maestro – a proposito di amicizia, vorrei raccontarvi la storia di due amici. Pietro e Paolo erano come fratelli, sempre insieme, da quando erano piccoli, facevano tutto insieme e ognuno diceva sempre dell’altro che era il suo migliore amico. Alle elementari facevano dei pigiama party un weekend si e uno no, alle medie studiavano insieme ed erano andati a vivere nella stessa residenza per studenti, all’università.
Avevano molti interessi in comune, si volevano tanto bene, ed erano convinti che la loro amicizia sarebbe durata per sempre, fino a quando una sera, Pietro ebbe un incidente tornando alla residenza con la bici a mezzanotte e chiamò Paolo perchè venisse ad aiutarlo. L’amico si svegliò, si alzò e arrivò il prima che potè per aiutarlo, ma la loro amicizia non fu più la stessa. Maria, una compagna di classe che era amica di entrambi, molto triste per il loro distanziamento, chiese ai due ragazzi cosa era successo. Le risposte la sorpresero tanto.
Pietro disse che quella sera aveva capito che quello che credeva il suo migliore amico non lo era mai stato, che per lui un vero amico è qualcuno che, se hai un problema, lo puoi chiamare a qualsiasi ora. Che lui era così, e solo quella notte aveva capito che Paolo non lo era. Era arrivato e l’aveva aiutato, ma era molto scocciato e scorbutico
Paolo, invece, disse che per lui un amico era qualcuno che non ti avrebbe mai disturbato a mezza notte, e che, quella notte, quando Pietro lo aveva chiamato, aveva mostratrato una grande mancanza di rispetto nei suoi confronti. Disse che non l’avrebbe mai perdonato.
L come libertà (di opinione)
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.
rimedio contro la morte
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
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