il lupo e il cane

25 Apr 22

Dicono che c’era una volta un vecchio lupo, tutto striminzito dalla fame, nelle vette c’era la neve e non si trovava nulla da mangiare. Fuggendo dalla fame dovete scendere un po’ più giù dai suoi soliti paraggi, e nel suo camminare incontrò un bellissimo cane.

 – Da dove vieni così lucido e bello? -chiese il lupo- E dove hai trovato del cibo per mangiare così tanto, per essere così grasso? Com’è possibile, che io, che sono tanto più forte di te, muoia di fame.
    – Se vuoi ce n’è anche per te -rispose il cane-. Basterebbe  che tu prestasi lo stesso mio servizio al padrone.
     – E che servizio sarebbe? -chiese incuriosito il lupo- cosa dovrei fare?
    – Ah, poca roba, semplicemente custodirgli la porta di casa e tenere lontani i ladri la notte.

– Uh! Ma io sono prontissimo! -disse il lupo- Adesso sopporto nevi e piogge nel bosco, trascinando una vita maledetta. Ma deve essere molto facile vivere sotto un tetto e riempirsi lo stomaco in pace.
    – Allora vieni con me. – disse, invitandolo ad accompagnarlo.

Fino a quando, lungo la via il lupo vede una spelatura al collo del cane e chiese:   
    – Ma che roba è quella, amico mio?
    – Oh…è niente.
    – Ma, si, è una spellatura, hai lottato con qualche altra bestia? ci sono dei pericoli di cui non mi hai parlato, guarda che puoi dirmelo…

– Ma si, non è niente di importante, qualche volta, per la mia natura impetuosa, mi tengono legato, perché stia quieto durante il giorno e vigili la notte. Ma al crepuscolo vado in giro dove mi piace; mi si porta il pane senza che io debba richiederlo; il padrone mi dà gli ossi della sua tavola; la servitù mi getta qualche boccone; gli avanzi di ognuno sono miei. Così, senza fatica mi riempio la pancia.

– Ma se hai voglia di uscire, è permesso?
    – Mah, proprio, interamente, in verità, non sempre. Sono libero di fare quello che voglio quando loro mi danno il permesso, ma vale la pena…
    – Davvero? Non mi sembra, mi sa che ti devo salutare e Addio, caro; goditi pure le tue gioie; io non baratto la mia libertà per un regno.

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