il gioco della vita (1925)
Questa settimana, voglio parlarvi del libro Il gioco della vita e come giocarlo, di Florence Scovel Shinn, scrittrice americana di inizi del novecento, e insegnante di metafisica, esponente del New Thought che ha ispirato Emmet Fox, Louise Hay, Wayne Dyer, molti dei miei autori preferiti e molte delle mie rifflessioni.
Con un libro pieno di citazioni bibliche e aneddoti di vita vissuta, esempi pratici e testimonianze vere fa comprendere con semplicità e delicatezza il funzionamento del linguaggio della mente e come utilizzarlo per ottenere salute, felicità e piena realizzazione di sé.
Coniuga la propria straordinaria esperienza e competenza con la magica semplicità delle sue parole, e ci spiega come vivere al meglio e partecipare con consapevolezza e felicità al Gioco della Vita.
Il risultato è un libro meraviglioso, attorno ad una idea molto diversa da tutto quello che ci hanno sempre detto, a tutto quello che abbiamo imparato e insegniamo ai nostri figli, se non aggiungiamo consapevolezza.
La vita è un gioco e la unica vera legge universale che regola tutto è l’Amore. Ciascuno di noi è unico e ha un posto ben definito nel mondo, e la felicità può essere raggiunta solo abbandonando le credenze errate che nascono dalla paura e su cui abbiamo costruito la nostra società, i nostri rapporti, una vita sempre più virtuale. Ma, se lo capiamo e cambiamo il nostro atteggiamento, ogni attimo della vità potrebbe essere vissuto con gioia, ricchezza, felicità, gratitudine e perfetta realizzazione di sé.
“È importante ribadire che ogni malattia e infelicità provengono da una violazione della legge dell’amore. Vi do un nuovo comandamento: amatevi l’un l’altro. Amore e benevolenza sono il segreto del Gioco della Vita.”
L’avete letto? Vi è piaciuto? Raccontatemi la vostra esperienza con il libro… vi va?
L come libertà (di opinione)
Un’altra parola molto importante per il Vocabolario possitivo e un tema di cui si parla molto in questi giorni è la libertà di espressione, di opinione, che molti pensiamo stia sparendo di nuovo per mano di quelli che fino a poco fa la chiedevano a grandi voci. Quando erano loro a non poter dire quello che pensavano, a essere perseguitati per le loro idee e a essere “contro-corrente”.
rimedio contro la morte
Dicono che c’era una volta, all’epoca del Buddha, una donna a cui morì il suo unico figlio. La donna era disperata, non riusciva a lasciare che lo seppellissero, convinta che ci fosse un errore, il giorno prima stava bene e quello dopo non si era svegliato.
0 Comments